Il fenomeno dello stalking è un problema grave e quotidiano:
1 italiano su 5 ne è vittima.
Le donne sono più esposte degli uomini ai fenomeni di stalking. L’incidenza percentuale del numero di vittime di sesso femminile, infatti, oscilla tra il 77%, registrato negli anni 2011-2014, e il 74% del 2016. (dati aggiornati, cit. Il sole24ore, 23 Novembre 2017)
A poco o a nulla è valsa la legge del 2009 che introduce l’articolo 612-bis nel codice penale e che recita così: “« Salvo che il fatto costituisca più grave reato, è punito con la reclusione da sei mesi a quattro anni chiunque, con condotte reiterate, minaccia o molesta taluno in modo da cagionare un perdurante e grave stato di ansia o di paura ovvero da ingenerare un fondato timore per l’incolumità propria o di un prossimo congiunto o di persona al medesimo legata da relazione affettiva ovvero da costringere lo stesso ad alterare le proprie abitudini di vita ».
Purtroppo le cronache di questi mesi sono testimoni dell’inefficacia di tale legge, poichè per il substrato psicologico che sta alla base di tali atti persecutori, la coercizione , ovvero la reclusione, può solo peggiorarne l’esito.
Infatti,ogni giorno c’è una donna che muore (l’86% delle vittime è donna) o viene gravemente ferita per mano del suo ex-marito, fidanzato, spasimante.
La risposta sta, a mio avviso, nella possibilità di attivare veri e propri T.P.O (Trattamenti Psicologici-Psicoterapici Obbligatori) che prendano in carico lo stalker.
I dati sono sconfortanti: il 20% degli omicidi ha avuto come premessa un atteggiamento persecutorio sfociato in violenza fisica.
E’ molto probabile che, se lo stalker venga costretto, piuttosto che ad allontanarsi dalla vittima , ad avvicinarsi al proprio mondo interiore tramite un percorso riabilitativo, le idee fisse e le ossessioni man mano cessino.
A mio avviso è imprescindibile un recupero delle persone sotto il profilo psicologico, in quanto gran parte degli stalker presenta una struttura di personalità patologica, che impedisce di elaborare e superare un abbandono e di vedere l’altro come persona e non come mero oggetto del desiderio.
CENTRO PRESUNTI AUTORI
Dal 2007 a Roma, l’Osservatorio Nazionale Stalking, ha aperto un Centro in cui ad essere “recuperato” era proprio lo stalker. Il percorso gratuito ha permesso la risocializzazione del 40% degli stalker: un successo che fa auspicare in un futuro migliore, in cui la molestia e la violenza fisica sia solo una rara eccezione e non una squallida quotidianità. Il nome della struttura è Centro Preseunti Autori.
Si auspica l’apertura di centri d’ascolto per “presunti autori” anche in tutte le altre regioni d’Italia e permettere finalmente di estirpare lo stalking con la prevenzione e il recupero direttamente sullo stalker.
Per far sì che ciò sia possibile, è necessario un lavoro di rete , puntando sul primo ascolto per le donne vittime di violenza e il recupero di comportamenti disfunzionali negli autori di reati come lo sstalking.
Infine, non dimentichiamo che il comportamento violento dell’uomo sulla donna, ha origini culturali e sociali e viene rinforzato da stereotipi di genere.
Sarebbe, pertanto, auspicabile fare interventi mirati di prevenzione nelle scuole fin dalla più tenera età.
Autrice : Laura Muscarella, Psicologa Psicodiagnosta
Per approfondimenti: http://www.ecoditorino.org/fenomeno-stalking-in-aumento-statistiche-in-italia-mappa.htm