Tra la fine degli anni ’50 e i primi anni ’60 in America nasce la psicologia ambientale, che cerca di comprendere la relazione tra comportamento ed ambiente.
Nello sviluppo del bambino l’ambiente e la scelta di un luogo naturale preferito sono molto importanti per la costruzione dell’identità personale, per il bisogno di sicurezza, per l’attaccamento sociale, per la pratica delle regole e per permettere lo sviluppo di un’identità di luogo ed il successivo attaccamento allo stesso. Lo sviluppo fisico del bambino avviene per fasi, legate all’età; affinchè possano svilupparsi le capacità fisiche sarebbe necessario mettere a disposizione ampi spazi all’aperto allestiti in funzione di una determinata età. Ognuno di questi spazi verdi per giocare dovrebbe avere attrezzature diverse e stimolanti, come scivoli mobili o percorsi particolari, in modo da far mantenere costante l’interesse del bambino. Oltre allo sviluppo fisico, il gioco all’aperto fornisce stimoli per il cervello, perché così facendo il bambino crescerà socievole, intelligente e fiducioso. Giocare all’aperto per i bambino ha una triplice funzione: in primo luogo si viene ad acquisire una maggiore autostima che alimenterà la formazione della personalità, in secondo luogo si vengono a liberare emozioni che permetteranno la successiva interazione e creazione di gruppi, ed infine si sperimentano emozioni diverse proprio durante gli atti del gioco che favoriscono proprio l’interazione e lo sviluppo del gioco sociale.
Quando si hanno esperienze negative, soprattutto i bambini e gli adolescenti tendono a rifugiarsi nei loro luoghi naturali preferiti per ritrovare la calma, liberare la mente e cercare di trovare soluzioni per affrontare argomenti difficili. Questi luoghi riescono ad essere una via di fuga da tutte quelle pressioni sociali, oltre a ciò accrescono le capacità sensoriali che rappresentano la prima forma di autodifesa del bambino. I bambini che vivono a contatto con la natura hanno più possibilità di sviluppare determinate capacità di sopravvivenza che li aiutano ad individuare i veri pericoli, facendoli diventare così più sicuri di sé stessi. Sono state studiate sui bambini determinate esperienze negative e si è potuto osservare come l’ambiente naturale produca un elevato numero di cambiamenti psicologici che stimolano una serie di risposte nell’organismo, come ad esempio il rilassamento muscolare e la diminuzione di emozioni negative quali paura o tristezza. L’ambiente naturale permette, inoltre, di mantenere l’attenzione più attiva e di recuperare la fatica dovuta alla concentrazione. Tanti bambini traggono beneficio dallo stare all’aperto, in primis perché tutte le sensazioni nuove provate stimolano lo sviluppo del cervello, e poi perché un bambino che conta nel suo bagaglio tante esperienze passate all’aperto, sarà un adulto che rispetterà l’ambiente e ne avrà cura.
(Leggi anche https://www.psinfantile.com/psicologia/lortoterapia-come-stare-meglio-prendendosi-cura-della-natura/)
Di certo far vivere e crescere oggi i bambini in un ambiente naturale è molto difficile, lo è meno però ritagliarsi del tempo per permettere loro di scoprire nuovi paesaggi che possano stimolare la curiosità verso ambienti naturali a loro sconosciuti ma ricchi di ottime risorse per lo sviluppo.
Autrice: Maria Rita Panepinto, Dott.ssa in Discipline Psicosociali