Esistono varie definizioni del termine “postura”, quella più comune la definisce come la “posizione del corpo nello spazio e la relativa relazione tra i suoi segmenti corporei”.
La nostra mente e il nostro corpo sono in stretta relazione, infatti quello che avviene a livello mentale causa reazioni sul nostro corpo; queste reazioni spesso si traducono in atteggiamenti posturali sbagliati.
La connessione tra psicologia e posturologia è forte ed è avvalorata anche da molti studi, i quali hanno messo in evidenzia come una postura scorretta possa influenzare lo stato emotivo di una persona e viceversa; inoltre è emerso come interventi sulla postura possano migliorare l’umore.
Il nostro corpo cambia in relazione all’emozione provata: gioia, tristezza, paura, sorpresa ecc. A seconda dell’emozione provata la nostra postura cambia, infatti ogni emozione è associata a particolari segnali del corpo.
Quando ci sentiamo depressi, tendiamo ad assumere un atteggiamento di chiusura: le spalle sono chiuse verso l’interno, il torace è incassato e la schiena si incurva. Questa postura, andrà ad influenzare anche la nostra respirazione che si farà meno regolare, limitando così l’apporto di ossigeno nel nostro organismo, privandoci quindi di energia.
La postura corretta prevede una condizione di simmetria del corpo sia statica che dinamica, che permette il benessere. Lo squilibrio del sistema posturale provoca delle sollecitazioni anormali sulle strutture anatomiche con conseguente patologia dolorosa, infiammatoria e degenerativa.
Lo psichiatra Alexander Lowen, fondatore della bioenergetica, ha studiato i caratteri che si manifestano nella posture che il corpo assume; a elaborato 5 tipologie di posture:
1. POSTURA RIPIEGATA
Questa postura è tipica di chi ha un corpo lungo e sottile, con le spalle tendenzialmente ricurve verso l’interno.
Sono persone che hanno al loro interno un grande vuoto interiore, presumibilmente dovuto ad un basso affetto materno ricevuto durante l’infanzia e sono persone che tendono a dipendere dagli altri.
2. POSTURA DIVISA IN DUE
Questa postura appartiene a chi in genere ha un corpo magro e i muscoli contratti, i piedi sono rivolti all’esterno e le braccia lasciate morbide, senza vita.
Caratterialmente è una persona con una bassissima autostima che fin dall’infanzia ha represso i suoi sentimenti, poiché si è sentita rifiutata come essere umano.
3. POSTURA GONFIATA
È quella postura in cui la parte superiore del corpo è notevolmente superiore rispetto a quella inferiore.
Caratterialmente è una persona che nega molto i suoi sentimenti, nel senso che proprio rifiuta la loro esistenza e preferisce l’idea di poter controllare tutto e tutti.
4. POSTURA SOTTOMESSA
Il suo corpo è schiacciato, quindi risulta più grosso, basso e tarchiato.
Caratterialmente è una persona molto infantile, poiché pensa che solo comportandosi come vogliono gli altri potrà essere amato.
5. POSTURA IRRIGIDITA
Il corpo è ben proporzionato, la testa alta, il collo rigido, la schiena diritta e il petto gonfio. È tipica delle persone orgogliose e inflessibili, con una forte mania di controllo.
È una persona estremamente rigida e poco aperta agli stimoli esterni, tenere il petto gonfio indica la sua rigidità.
Cosa si può fare per migliorare il nostro benessere?
• Ascoltare il proprio corpo attraverso i segnali che ci invia, cercando di capire in quali zone è concentrata la nostra tensione (braccia, gambe, piedi…) e cosa possiamo fare per ridurla.
• Renderci conto degli squilibri posturali attraverso lo specchio.
• Dare un nome alle nostre emozioni, infatti l’autoconsapevolezza emotiva permette un maggior contatto con noi stessi.
Concludendo: essere in ascolto con sé stessi è molto importante , la connessione mente-corpo-emozioni è il modo in cui il nostro corpo si dispone nell’ambiente circostante, e tutto questo è influenzato da sentimenti, esperienze e vissuti della persona.
Autrice: Valeria Perruso, Psicologa dello Sviluppo