La manipolazione è una costante della nostra vita : dalla pubblicità che vuol venderci di tutto, rendendo appetibili oggetti di cui possiamo fare benissimo a meno, fino ai politici che, cavalcando l’emotività dei potenziali elettori, riescono a dividere l’opinione pubblica e a tirare dalla loro parte i consensi che serviranno loro per poter governare.
E nei rapporti interpersonali, quelli quotidiani e ordinari, cosa succede?
La manipolazione alberga spesso nelle relazioni lavorative e affettive tra genitore e figlio, fratello e sorella, zio e nipote, ma soprattutto tra partner.
In genere, quando una relazione è asimmetrica, non è una relazione sana, ma ce ne rendiamo conto solo quando ne usciamo o se qualcuno ci apre gli occhi. Una relazione, per essere definita sana, deve essere innanzitutto, paritaria: io non sono un tuo suddito, tu non sei un mio suddito.
Come fare a capire se stiamo subendo manipolazione
Il primo indizio è dato dalla frequenza con la quale ci sentiamo a disagio con quella persona, ovvero, non riusciamo ad essere noi stessi e anzi , spesso, veniamo rimproverat* per questo.
Un trucco per capire se il rimprovero che stiamo subendo è giusto o si sta trasformando in qualcosa di altro è che esso deve sempre essere proporzionato all’atto commesso e non sconfinare nell’offesa e nel denigrare l’altro.
Quando ci troviamo davanti ad un manipolatore, fisicamente potremmo provare una sensazione di fastidio come se stessimo soffocando.
I nostri confini non sono al sicuro e dobbiamo fare molta fatica per difenderli e non sentirci invasi.
Veniamo sminuiti in pubblico e ciò che facciamo è solo nostro dovere , per cui non riceviamo quasi mai una lode o un complimento , meno che meno, un incoraggiamento .
A poco a poco ci troviamo a fare solo quello che fa piacere al manipolatore (o manipolatrice) perché ci ha convinto che solo quello che dice lui/lei è giusto “io so cosa è buono per te, o per noi” oppure “fuori da questa coppia non troverai nessuno che ti ami come ti amo io”.
Gaslighting : una forma di manipolazione violenta
Il termine Gaslighting ( letteralmente ‘illuminazione a gas’), in italiano vuol dire “manipolazione maligna” e prende spunto dal film del 1944 Gas Light (1944) , tratto dall’opera teatrale Angel Street del 1938. La protagonista è vittima di gaslighting da parte del marito, che mira ad impossessarsi di alcuni gioielli di valore, appartenenti alla famiglia della moglie senza che lei se ne accorga. Nel momento in cui la moglie nota l’involontario calo di intensità della luce a gas dovuto alle ricerche notturne del marito – da cui il titolo Gas Light – questi le fa credere che sia tutto frutto della sua immaginazione e inizia a manipolare piccoli aspetti della vita quotidiana per portarla ad impazzire (Spear, 2020).
Cosa succede se cadiamo vittima di Gaslighting?
A poco a poco la nostra stabilità emotiva verrà minata fino a portarci ad un crollo emotivo e psicologico totale. Inizieremo a dubitare di noi stess* e delle nostre percezioni e ricordi. Non saremo più sicuri di nulla e perderemo completamente la nostra autonomia e identità.
Se ti vengono ripetute queste frasi, stai attenta/o!
- “ma sei pazza/o?”
- “stavo scherzando!”
- “La tua reazione è eccessiva”
- “te la prendi troppo sul personale”
- “Ti inventi le cose”
- “Secondo me tu hai qualche problema: stai bene?”
Il Gaslighter farà di tutto per manipolare la realtà nella quale vivete per rendervi instabili e insicure/i, in una parola: vulnerabili e completamente soggiogate/i.
Come difendersi dal manipolatore
L’arma di difesa più efficace per difendersi dal manipolatore è conoscere i propri diritti.
Chiediti sempre:
- Questa persona sta rispettando i miei diritti?
- Le sue richieste sono ragionevoli?
- Il rapporto si nutre di reciprocità o è a senso unico (prende sempre e non dà mai)
- Sono a mio agio con lui/lei?
Se la risposta è NO anche solo a 2 domande di queste , forse c’è un problema di manipolazione.
COME STOPPARE IL MANIPOLATORE
- Mantenete le distanze, abbiateci meno a che fare possibile
- Se non potete farne a meno di interagire con lui/lei, stabilite confini psicologici e mentali ben netti
- Dite di no SENZA sensi di colpa (il senso di colpa è ciò di cui si nutrono maggiormente i manipolatori)
- Fategli domande. Portate il manipolatore su un piano di realtà: “quindi, fammi capire..mi stai davvero chiedendo di……..?”
- Concedetevi tempo: “Devo pensare alla tua proposta: ora non posso risponderti né sì né no”. Capire che la sua pressione non ha presa su di voi, lo ridimensionerà.
Se pensi di essere vittima di manipolazione, rivolgiti ad una professionista.
E’ importante avere cura della propria salute mentale
Autrice : Dott.ssa Laura Muscarella – Psicologa
Sitologia: https://www.stateofmind.it/gaslighting/