La psicopatia è un disturbo di personalità complesso e controverso, caratterizzato da una serie di tratti distintivi che includono l’egocentrismo, la superficialità emotiva, e un comportamento antisociale marcato (Hare, 2003). Questo disturbo ha suscitato un interesse crescente nel campo della criminologia e della psicologia, poiché molte ricerche suggeriscono che la psicopatia è fortemente correlata a comportamenti criminali gravi (Kiehl, 2014).
Comprendere la psicopatia e il suo impatto sul comportamento criminale è essenziale non solo per migliorare le indagini e le strategie di prevenzione, ma anche per sviluppare trattamenti più efficaci per i soggetti psicopatici.
Questo articolo esplorerà le caratteristiche psicologiche della psicopatia, il legame tra psicopatia e comportamento criminale, i metodi di diagnosi e profilazione, e le strategie di intervento e prevenzione.
Caratteristiche psicologiche della Psicopatia
La psicopatia è definita da un insieme di tratti psicologici che influenzano profondamente il comportamento degli individui.
Secondo Robert Hare, uno dei principali studiosi della psicopatia, i tratti psicopatici includono una marcata mancanza di empatia, egocentrismo, manipolazione e comportamento antisociale (Hare, 2003).
La Psychopathy Checklist-Revised (PCL-R) è uno strumento clinico utilizzato per valutare questi tratti e consiste in una scala a 40 punti che misura la gravità della psicopatia attraverso una serie di indicatori comportamentali e psicologici (Hare, 2003).
Le persone con punteggi elevati sulla PCL-R sono spesso descritte come superficiali, affascinanti e abili nel manipolare gli altri senza rimorsi o colpe (Cleckley, 1988). Questi individui mostrano una notevole incapacità di stabilire legami emotivi profondi e genuini, e spesso utilizzano le loro abilità sociali per ottenere vantaggi a spese degli altri. Inoltre, la loro impulsività e tendenza a non conformarsi alle norme sociali contribuiscono ulteriormente al loro comportamento antisociale e criminale (Roberts et al., 2014).
Psicopatia e comportamento criminale
L’associazione tra psicopatia e comportamento criminale è ampiamente documentata e ben supportata dalla letteratura scientifica.
La psicopatia è correlata a un rischio significativamente maggiore di recidiva e a una maggiore gravità dei crimini commessi (Hare, 2003). Le persone con alti livelli di psicopatia non solo sono più propense a commettere crimini, ma tendono anche a commetterli con una maggiore intensità e crudeltà (Kiehl, 2014).
Uno studio condotto da Walsh e Wu (2016) ha dimostrato che i tratti psicopatici sono fortemente associati a crimini violenti e predatori, come omicidi e rapine. Questi crimini richiedono una pianificazione e una manipolazione sofisticate, caratteristiche che sono tipiche della psicopatia.
Le persone psicopatiche, grazie alla loro abilità nel manipolare gli altri e alla loro mancanza di rimorso, sono in grado di commettere crimini con una spietatezza che le differenzia da altre tipologie di criminali (Roberts et al., 2014).
Inoltre, studi recenti hanno indicato che le persone con tratti psicopatici tendono a essere più resistenti al cambiamento e alla riabilitazione, rendendo difficile il trattamento e aumentando il rischio di recidiva (Dolan et al., 2018). Questa resistenza al trattamento può essere spiegata dalla loro inclinazione a manipolare i terapeuti e a evitare l’assunzione di responsabilità per i loro comportamenti (Mullen, 2018).
Diagnosi e profilazione della psicopatia
La diagnosi della psicopatia è un compito complesso che richiede l’uso di strumenti validati e affidabili.
La PCL-R di Robert Hare è uno degli strumenti più utilizzati per valutare la psicopatia, e il suo utilizzo è ben documentato nella letteratura criminologica e psicologica (Hare, 2003). La PCL-R è composta da 20 item che valutano vari aspetti della psicopatia, inclusi lo charme superficiale, l’egocentrismo, e il comportamento antisociale.
La profilazione psicopatica, basata sui risultati della PCL-R e su altre valutazioni, è diventata una componente fondamentale nelle indagini criminali.
Identificare i tratti psicopatici può aiutare gli investigatori a comprendere meglio le motivazioni e i modelli di comportamento dei criminali, facilitando la risoluzione dei casi e la prevenzione di futuri crimini (Kiehl, 2014). Tuttavia, la profilazione deve essere eseguita con attenzione, poiché una valutazione inaccurata può avere gravi conseguenze legali e sociali, come evidenziato da studi che analizzano i limiti e le sfide della diagnosi della psicopatia (Hare, 2003).
Interventi e prevenzione
Il trattamento dei soggetti psicopatici rappresenta una delle maggiori sfide nel campo della criminologia e della psicologia.
La psicopatia è nota per la sua resistenza ai trattamenti tradizionali, poiché le persone con questo disturbo spesso tendono a manipolare i terapeuti e mostrano una scarsa motivazione al cambiamento autentico (Hare, 2003; Mullen, 2018). Tuttavia, alcune forme di terapia hanno mostrato una certa efficacia nel ridurre i comportamenti antisociali e migliorare il controllo degli impulsi tra i criminali psicopatici, favorendo una maggiore consapevolezza emotiva e relazionale (Dolan et al., 2018).
La psicoterapia basata sulla mentalizzazione (MBT) è un intervento che si è dimostrato promettente nel trattamento di soggetti con disturbi di personalità, inclusa la psicopatia. Questo approccio si concentra sull’aumento della capacità del paziente di comprendere e riflettere sui propri stati mentali e su quelli degli altri (Bateman & Fonagy, 2006). La MBT mira a migliorare la consapevolezza e la regolazione emotiva, e a facilitare una maggiore empatia e comprensione nelle interazioni sociali.
La terapia basata sulla mentalizzazione è progettata per aiutare le persone a riconoscere e comprendere le proprie emozioni e i motivi dietro il comportamento degli altri, il che può essere particolarmente utile per i soggetti psicopatici, che spesso lottano con la mancanza di empatia e la difficoltà a comprendere le prospettive altrui (Bateman & Fonagy, 2006).
Studi preliminari hanno suggerito che la MBT può contribuire a ridurre i comportamenti aggressivi e antisociali e migliorare le relazioni interpersonali nei pazienti con disturbi di personalità (Bateman et al., 2016).
Tuttavia, come per tutte le forme di terapia, l’efficacia della MBT può variare e potrebbe non essere adatta per tutti i soggetti psicopatici. È importante che gli interventi siano adattati alle specifiche esigenze e caratteristiche dei pazienti, e che siano condotti da professionisti esperti nel trattare individui con tratti psicopatici (Bateman & Fonagy, 2006).
Per quanto riguarda la prevenzione del crimine tra le persone psicopatiche, potrebbe essere migliorata attraverso l’identificazione precoce dei tratti psicopatici e l’implementazione di interventi mirati. Programmi educativi e di supporto che mirano a ridurre i tratti psicopatici nei giovani possono giocare un ruolo cruciale nella prevenzione del comportamento criminale (Kiehl, 2014). Inoltre, una maggiore consapevolezza pubblica e professionale sui segnali precoci della psicopatia potrebbe contribuire a migliorare l’identificazione e la gestione dei soggetti a rischio prima che commettano crimini gravi.
In sintesi, la psicopatia rappresenta un fattore significativo nel comportamento criminale, influenzando la gravità, la frequenza e la natura dei crimini commessi. La comprensione approfondita dei tratti psicopatici e l’uso di strumenti diagnostici come la PCL-R sono essenziali per una profilazione efficace e per lo sviluppo di strategie di intervento e prevenzione mirate.
Sebbene le sfide terapeutiche siano notevoli, la prevenzione attraverso la valutazione precoce e l’educazione può offrire nuove opportunità per ridurre il rischio di comportamento criminale tra le persone psicopatiche. La continua ricerca e l’implementazione di strategie basate su evidenze scientifiche rimangono fondamentali per affrontare questo complesso problema sociale e criminologico.
Autrice : Beatrice Leonello – Psicologa
Bibliografia
- Bateman, A. W., & Fonagy, P. (2006). Psychotherapy for borderline personality disorder: Mentalization Based Treatment. Oxford University Press.
- Bateman, A. W., & Fonagy, P. (2016). Mentalization-Based Treatment for Borderline Personality Disorder: A PracticalGuide. Oxford University Press.
- Cleckley, H. (1988). The Mask of Sanity: An Attempt to Reinterpret the So-Called Psychopathic Personality. Grune & Stratton.
- Dolan, M., & Doyle, M. (2018). The effectiveness of psychopathy treatment: A meta-analysis. Criminal Justice and Behavior, 45(3), 367-382.
- Hare, R. D. (2003). The Hare Psychopathy Checklist-Revised (PCL-R). Multi-Health Systems.
- Kiehl, K. A. (2014). The Psychopath Whisperer: The Science of Those Without Conscience. Crown Publishing Group.
- Mullen, P. E. (2018). Psychopathy and its treatment: A review. Journal of Forensic Psychiatry & Psychology, 29(4), 560-577.
- Roberts, L. W., Wykes, T., & Peters, J. (2014). Psychopathy and crime: A critical review. Journal of Criminal Justice, 42(4), 275-287.
- Walsh, Z., & Wu, S. (2016). The role of psychopathy in violent crime: An overview. Aggression and Violent Behavior, 27, 20-27.