I disturbi del comportamento alimentare (DCA) sono patologie caratterizzate da un’alterazione delle abitudini alimentari a da un’eccessiva preoccupazione per il peso e per le forme del corpo, che danneggiano in modo significativo la salute fisica o il funzionamento psicologico e che non sono secondari a nessuna condizione medica o psichiatrica conosciuta.
Negli ultimi anni i disturbi del comportamento alimentare sono nettamente aumentati in particolare nel mondo occidentale, dove l’ideale di magrezza e di linea perfetta è sempre più diffuso; colpiscono ogni stato sociale, con una forte prevalenza nel sesso femminile (circa 90%).
Insorgono generalmente nell’adolescenza, in particolare tra i 13 e i 20 anni, fase della vita in cui il corpo si fa protagonista della vita delle ragazze: il rapporto con il cibo può complicarsi, in quanto il cibo diviene un modo per comunicare un disagio, connesso alle trasformazioni corporee e sociali, come l’immagine di sé, l’autovalutazione e l’autonomia dalla famiglia. Le trasformazioni corporee generano apprensioni e insicurezze: il proprio schema corporeo cambia rapidamente, mentre accettarne i cambiamenti richiede più tempo. Inoltre, un’ulteriore problematica caratteristica dell’adolescenza è lo svincolo dalla famiglia, attraverso la definizione di un’identità autonoma, differente da quella infantile (processo di separazione-individuazione).
L’individuazione avviene per antitesi rispetto alle ingiunzioni ricevute e alle autorità da cui si è dipeso nell’infanzia: ciò produce una contestazione dei modelli ricevuti e una messa in discussione dell’autorità genitoriale, scolastica e sociale e suscitare una reazione punitiva e critica da parte dei genitori. I disturbi alimentari “trasferiscono” sul cibo queste due principali problematiche spesso interconnesse tra loro.
I principali disturbi dell’alimentazione sono:
- Anoressia nervosa
- Bulimia nervosa
- Disturbo da alimentazione incontrollata o Disturbo da binge-eating
Vediamo i sintomi di ciascuno, come riconoscerli e come curarli:
ANORESSIA NERVOSA
Il sintomo più evidente è la perdita di peso, unita al calo di temperatura e scomparsa del ciclo mestruale (amenorrea). Ciò è dovuto all’ostinato rifiuto di assumere cibo, non a causa di un calo dell’appetito, ma di una ferrea volontà di imporsi sullo stimolo della fame, per sperimentare un senso di controllo e di autonomia. Quando si assumono anche piccole quantità di cibo, le anoressiche provano forti sensi di colpa e di fallimento, dunque cercano di bruciare calorie con attività fisica intensa, si inducono il vomito o utilizzano lassativi. L’atteggiamento verso di sé è intransigente, le ambizioni sono elevate e innescano un conflitto con i vissuti di inadeguatezza.
Altri sintomi sono: intensa paura di aumentare di peso o di diventare grassi, alterazione del modo in cui viene vissuto il peso o la forma del proprio corpo, eccessiva influenza del peso sui livelli di autostima.
BULIMIA NERVOSA
Consiste nell’ingurgitare grandi quantità di cibo nel giro di poche ore, a cui segue una sensazione di disgusto e senso di colpa che si cerca di eliminare inducendosi il vomito. Non vi sono evidenti aumenti o cali di peso, quindi le condotte bulimiche riescono spesso a passare inosservate.
Anche la bulimia è connessa a difficoltà di accettazione di sé: abbuffarsi e poi vomitare alimenta un circolo di autosvalutazioni, fornendo la dimostrazione della propria incapacità di controllarsi. Le bulimiche non hanno tendenze perfezioniste come le anoressiche, presentano invece condotte a rischio, ricorso a droga o alcool, forme di autolesionismo.
DISTURBO DA BINGE – EATING
E’ caratterizzato da ricorrenti episodi di abbuffate (mangiare in un determinato periodo di tempo, ad esempio 2 ore, una quantità di cibo significativamente maggiore di quella che la maggior parte degli individui mangerebbe nello stesso tempo), ma senza condotte di vomito o di evacuazione.
Come si evince, la caratteristica essenziale che accomuna tutti i disturbi alimentari è la presenza di un’alterata percezione del peso e della propria immagine corporea (preoccupazione eccessiva per il peso, per la forma corporea e per il controllo dell’alimentazione).
La maggior parte delle persone che soffrono di un Disturbo Alimentare non hanno consapevolezza di avere un problema. L’estrema magrezza, il mangiare senza controllo, il ricorso a vomito o l’abuso di lassativi e/o diuretici possono essere vissuti non come un problema, ma come un tentativo di affrontare una situazione di disagio, una sorta di soluzione rispetto ai “veri” problemi.
Al contrario, è essenziale chiedere aiuto e intraprendere un approccio terapeutico. Essendo disturbi con importanti manifestazioni psicopatologiche in cui sono frequenti complicanze mediche, l’approccio più efficace per il trattamento è quello Multidisciplinare ed Integrato, prevedendo quindi una collaborazione tra diverse figure professionali che si occupino, in modo integrato, della mente e del corpo.
(Leggi pure: I disturbi del comportamento alimentare in adolescenza )
Autrice: Dott.ssa Federica Di Rienzo, Psicologa dello Sviluppo