I B.E.S. (Bisogni Educativi Speciali) : cosa sono e come si interviene

B.E.S: Che cosa s’intende?

L’area dello svantaggio scolastico è molto più ampia di quella riguardante alla presenza di deficit. In ogni classe ci sono alunni che presentano una richiesta di speciale attenzione per una varietà di ragioni: svantaggio sociale e culturale, disturbi specifici di apprendimento e/o disturbi evolutivi specifici, difficoltà derivanti dalla non conoscenza della cultura e della lingua italiana perché appartenenti a culture diverse.

Quest’area dello svantaggio scolastico, che comprende problematiche diverse, viene definita come area dei Bisogni educativi Speciali (BES).

B.E.S.: Quali sono i bisogni educativi speciali?

Si possono suddividere in varie categorie:

  • Disabilità motorie e disabilità cognitive certificate dal Servizio Sanitario Nazionale, che indicano che serve un insegnante di sostegno e un Piano Educativo Individualizzato (PEI)

  • Disturbi evolutivi specifici tra i quali i DSA (dislessia, disgrafia, disortografia e discalculia) e l’ADHD, deficit di attenzione e iperattività, certificati dal Servizio Sanitario Nazionale o da specialisti privati. La scuola che accoglie la diagnosi compila per ogni studente un Piano Didattico Personalizzato e non c’è l’insegnante di sostegno

  • Disturbi legati a fattori socio-economici, linguistici, culturali come la non conoscenza della lingua e della cultura italiana e alcune complessità di tipo comportamentale e relazionale. Non è previsto l’insegnante di sostegno e la scuola si occupa della redazione di un Piano Didattico Personalizzato (PDP).

B.E.S: Come intervenire?

Si evidenzia in particolare, la necessità di elaborare un percorso individualizzato e personalizzato per alunni e studenti con bisogni educativi speciali, anche attraverso la redazione di un Piano Didattico Personalizzato, individuale o anche riferito a tutti gli alunni della classe con Bes, ma strutturato, che serva come strumento di lavoro in itinere per gli insegnanti ed abbia la funzione di documentare alle famiglie le strategie di intervento programmate.

Le scuole possono avvalersi per tutti gli alunni con bisogni educativi speciali degli strumenti compensativi e delle misure dispensative previste dalle disposizioni attuative della legge 170/2010.

B.E.S: Strumenti compensativi e misure dispensative

Vengono così definiti quegli strumenti che permettono di compensare le difficoltà di esecuzione di compiti di letto scrittura o di calcolo. Lo strumento compensativo aiuta il soggetto a superare le difficoltà e lo mette nella condizione di operare agevolmente. Sono quindi considerati strumento di facilitazione e di potenziamento di abilità già acquisite e sempre reperibili anche senza l’impiego degli strumenti necessari per eseguirne alcune attività. Esempi: il PC, la sintesi vocale, la calcolatrice, la tabella delle formule, tabelle delle regole grammaticali di qualsiasi lingua, la tavola pitagorica, l’utilizzo di mappe concettuali o mentali e cartine durante le interrogazioni o le verifiche scritte, il dizionario digitale, una diversa presentazione delle modalità di verifica.

Le misure dispensative dipendono dal livello di comprensione delle capacità di decodifica e vanno scelte in base al profilo funzionale di ogni studente.

Esempi di misure dispensative possono essere: evitare la lettura ad alta voce, evitare l’uso del corsivo o dello stampato minuscolo o la scrittura della lingua o delle lingue straniere. non prendere appunti scritti a mano, copiare dalla lavagna o scrivere a mano sotto dettatura.

Autrice:  Marisa De Domenico, Psicologa Esperta in Orientamento Scolastico e D.S.A.

Sitografia

https://www.soloformazione.it/news/bes-cosa-sono-bisogni-educativi-speciali

https://didatticapersuasiva.com/didattica/cosa-sono-gli-strumenti-compensativi-e-dispensativi

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