Negli ultimi anni si è andato sempre più diffondendo l’uso di due acronimi nelle scuole e in psicologia infantile: DSA e ADHD.
DSA sta per Disturbi Specifici dell’Apprendimento, mentre ADHD sta per Attention Deficit Hyperactivity Disorder, conosciuto in Italia come Disturbo da Deficit di Attenzione ed Iperattività; è importante specificare che queste due condizioni non sono malattie.
I DSA rappresentano una condizione clinica che si manifesta nel periodo in cui inizia la scolarizzazione, tale condizione porta a difficoltà di apprendimento.
I disturbi di apprendimento riguardano una specifica abilità e non intaccano il funzionamento intellettivo generale, per cui si possono distinguere quattro tipologie di tali disturbi:
– dislessia, disturbi della lettura,
– disortografia, disturbo della scrittura,
– disgrafia, disturbo della grafia,
-discalculia, disturbo nelle abilità con i numeri e i calcoli.
La prevalenza di questi disturbi è maggiore nei primi due anni di scuola elementare, ma per effettuare una diagnosi di DSA è necessario che il bambino abbia terminato la terza elementare, in quanto è necessario che il processo di insegnamento di lettura, calcolo e scrittura sia stato portato a termine. Se viene diagnosticata la presenza di uno o più quadri clinici caratterizzanti i DSA, i casi vengono presi in carico dai Servizi di Neuropsichiatria Infantile. In questo contesto grande importanza rivestono le scuole che, in caso di diagnosi positiva, devono intervenire stilando un PDP, ossia un Piano Didattico Personalizzato, atto a facilitare le varie fasi di apprendimento poiché si tratta di un percorso appositamente creato tenendo conto dello specifico deficit del bambino. Si proseguirà poi con esercizi di potenziamento mirati a far sviluppare le abilità deficitarie. Una caratteristica quasi presente nei DSA è la compresenza di più disturbi specifici di apprendimento o la compresenza di altri disturbi neuropsicologici, quali l’ADHD.
Anche il disturbo di attenzione ed iperattività ha un esordio infantile, che è più visibile a differenza dei DSA, in quanto è caratterizzato da marcati livelli di impulsività ed iperattività che risultano inadeguati in base all’età.
Per quanto riguarda la diagnosi di ADHD si deve, come per i DSA, aspettare l’età scolare.
I sintomi sono :
irrequietezza,
impulsività,
distrazione costante,
evitamento di compiti cognitivi come letture lunghe o dettati o compiti di ricopiatura,
bassa autostima e sensazione di non essere capaci (questi ultimi due sintomi sono presenti anche nei DSA).
Il bambino con tale disturbo avrà problemi di concentrazione, passerà da un gioco all’altro senza rispettare le regole o i turni con i compagni e farà fatica a restare seduto.
Una volta diagnosticata la presenza di ADHD, il Servizio di Neuropsichiatria Infantile provvederà a pianificare un trattamento adeguato al caso, combinando una serie di interventi indirizzati alle aree che sono compromesse a causa del disturbo.
Sia i DSA che l’ADHD hanno ripercussioni nella vita sociale dei bambini, che spesso rimangono isolati, sono messi in disparte dai compagni e si ritrovano a dover affrontare una situazione in cui persiste una bassa autostima ed un senso di inadeguatezza. I bambini aventi questi disturbi risultano anche più sensibili, sia per quanto riguarda emozioni positive che emozioni negative.
La terapia psicologica, per risultare efficace, dovrebbe coinvolgere gli insegnanti, i genitori e il bambino, ciascuno con modalità diverse.
Autrice: Maria Rita Panepinto, Dottoressa in discipline sociali
chi non è affetto da questo disturbo non può capire sono solo capaci gli di emarginarti e prendere per il colo