Andare dallo Psicologo (o dallo Psicoterapeuta), è un atto di maturità e responsabilità verso se stessi/e. Spesso, chi si rivolge allo Psicologo, lo fa in un momento delicato della sua vita, probabilmente in una fase di stress e di cambiamento, oppure dopo aver toccato il fondo, non riuscendo più a risalire la china con le sue sole forze. Lo Psicologo, è importante ricordarlo, è un professionista che aiuta l’individuo ad attivare le proprie risorse interne, presenti, ma inibite e nascoste da strati di insicurezza e introietti “inibenti”, erronei.
Una paziente una volta mi raccontò che una persona vicina a lei, alla quale aveva confidato di essere ricorsa all’aiuto di uno Psicologo, in un secondo momento l’aveva criticata, vedendola in difficoltà emotiva, in un momento di scoraggiamento e confusione, chiedendole cosa andasse a fare dallo Psicoterapeuta, se poi comunque doveva affrontare momenti di crisi e scoramento.
Un altro esempio potrebbe essere dato dalla persona che si rivolge allo Psicoterapeuta e, durante il percorso, ha dei momenti di dubbio e incertezza sulla terapia stessa, poiché apparentemente, invece di stare meglio, emergono ricordi e sensazioni sgradevoli, che una volta usciti dallo studio del professionista, ci si trova a fronteggiare durante le proprie normali attività quotidiane.
Ecco, possiamo dire che tutto questo è normale, e fa parte di quel lungo cammino che è il benessere psicologico. A chi si dimostra scettico verso l’efficacia che l’approccio psicologico può avere, faccio sempre due esempi.
Quando noi dobbiamo recuperare un oggetto sul fondo sabbioso del mare, immergiamo la mano e lo prendiamo. Ma cosa succede mentre immergiamo la mano?
La sabbia sul fondale si smuove e l’acqua diventa torbida, offuscando la bellezza del mare cristallino, ma poi ogni cosa torna al suo posto e possiamo di nuovo ammirare.
Anche quando andiamo in palestra, o ci impegniamo in qualsiasi sport che comporti un notevole sforzo fisico, sentiamo dolore ai muscoli e per un paio di giorni è possibile che ci si muovi con fatica per via dell’acido lattico. La Psicoterapia è così: impari a esercitare i muscoli dell’Anima, nel senso Junghiano del termine, e probabilmente, in alcuni giorni sentirai dolore, quel dolore che serve a rinforzarsi,
a rinforzare la propria personalità, a ricomporre i pezzi della propria psiche, ad avere fiducia in se stessi e nella propria volontà di fare e di essere.
Infine, possiamo dire, che la costanza è la migliore alleata per qualsiasi tipo di allenamento e obiettivo da raggiungere e solo noi possiamo scegliere il percorso da seguire, nessun altro può farlo al posto nostro.
Autrice: Dott.ssa Laura Muscarella, Psicologa e Psicodiagnosta