Carl Jung (Kesswyl 1875 – Küsnacht, Zurigo, 1961), è stato uno psichiatra e psicoanalista svizzero.
Jung viene ricordato soprattutto per la sua rottura con il padre della Psicoanalisi : Sigmund Freud ( Leggi In breve: chi era Sigmund Freud? ).
La Psicoanalisi di Jung è chiamata Psicologia Analitica (o Psicologia del Profondo), poichè lo stesso Jung le diede questo nome per distinguerla dalla psicoanalisi del suo ex Maestro.
Carl Jung: il distacco da Freud
Jung è conosciuto da tutti come un discepolo di Freud: concorda con le sue teorie, ma ad un certo punto del suo percorso , sente di doversene distaccare. Nel 1913, infatti, inizia ad elaborare una propria teoria.
Jung afferma che “la vita dell’individuo è vista come un percorso, chiamato processo di individuazione, di realizzazione del sé personale a confronto con l’inconscio individuale e collettivo.” (fonte Wikipedia)
FREUD E JUNG : DUE TEORIE A CONFRONTO
Freud afferma che , tutto quello che un individuo vive nella sua vita, può essere rapportato a due pulsioni: pulsione di vita (o libido ) e pulsione di morte.
Uno dei punti fondamentali sui quali Jung entra in rotta di collisione con Freud è proprio questo : la libido, che per Jung non è intesa solo come pulsione sessuale, ma come energia psichica, è ciò che muove l’ individuo alla ricerca del piacere personale e lo spinge a realizzarsi a livello spirituale, intellettuale e creativo.
L’INCONSCIO
Secondo Freud , l’inconscio è un “luogo” della nostra mente, dove risiedono gli impulsi , i traumi , i ricordi che abbiamo “dimenticato” ed è attraverso i sogni e disagi psichici di vario genere, che possiamo accorgerci della sua presenza.
Jung riconosce pure la presenza dell’inconscio, ma per lo Psicoanalista svizzero, esso si divide in personale e collettivo.
INCONSCIO PERSONALE: la sua concezione è uguale a quella Freudiana. Riguarda la singola persona, i suoi vissuti personali.
INCONSCIO COLLETTIVO: un concetto innovativo, rispetto l’inconscio freudiano : esso è un inconscio di massa, che riguarda i ricordi comuni dell’intera umanità.
IL CONCETTO DI SOGNO
Per Freud il sogno era un mezzo per capire la realtà vissuta dal soggetto, esplorare le sue pulsioni e i suoi desideri rimoss.
Per Jung esso è uno strumento mediante il quale capire il futuro dell’uomo, poichè secondo lui, i sogni sono puramente oggettivi e vanno scomposti in elementi basilari (o archetipi) e solo poi ricondotti al soggetto. Infatti, nei sogni, è possibile trovare traccia di elementi archetipici, espressione dell’inconscio collettivo. E’ bene tenere presente, anche come la soggettività dell’analista possa influenzare l’interpretazione dell’attività onirica.
GLI ARCHETIPI
Jung afferma che la mente umana è composta da ARCHETIPI, ovvero rappresentazioni primordiali di figure ( 0 imago) presenti nell’inconscio di ognua/o di noi , fin dai tempi antichi e che sono , appunto, innati.
Ne citiamo solo alcuni dei più noti:
“la Persona“: ovvero la maschera che ognuno di noi porta in società, quella parte di noi che corrisponde a ciò che facciamo vedere agli altri e al ruolo che la società ci ha assegnato.
“l’Ombra“: la parte più nascosta di noi, la sede degli istinti primordiali, ciò che non può essere mostrato in società.
Anima: Immagini speculari dell’individuo – nell’uomo è la parte femminile, nella donna è la parte maschile (Animus).
Sé: il punto finale della persona, dove c’è la realizzazione.
Autrice: Eleonora Mazzitelli -Dott.ssa in Processi cognitivi e Tecnologie
FONTI:
https://www.psicolinea.it/differenze-fra-freud-e-jung/
https://it.wikipedia.org/wiki/Carl_Gustav_Jung