Scuola in Movimento per il benessere mentale degli alunni

In un’epoca in cui il ritmo di vita è sempre più sedentario, la scuola, tradizionalmente associata a
lunghe ore seduti in aula, rischia di amplificare i problemi legati alla mancanza di movimento.
Tuttavia, recenti studi psicologici e pedagogici evidenziano come il movimento possa essere una
risorsa straordinaria per migliorare non solo la salute fisica, ma anche il benessere mentale, sociale
e cognitivo degli studenti.

Il movimento non è solo un’attività fisica: è una componente essenziale dello sviluppo cognitivo.

La psicologia dello sviluppo ci insegna che i bambini apprendono attraverso l’interazione dinamica con l’ambiente.

Il corpo diventa uno strumento per esplorare, comprendere e memorizzare il mondo che li circonda.

In ambito scolastico, l’integrazione del
movimento durante le lezioni può:

  • migliorare la memoria e la concentrazione grazie all’aumento del
    flusso sanguigno al cervello, stimolare la creatività attraverso esperienze multisensoriali;
  • ridurre la fatica mentale, favorendo una maggiore attenzione e motivazione.

Un esempio pratico è rappresentato dall’apprendimento attivo, dove i concetti vengono esplorati attraverso giochi o
attività pratiche. Pensiamo a un problema di matematica risolto misurando distanze reali in cortile o
a una lezione di scienze che coinvolge movimenti per simulare i cicli della natura. Dal punto di
vista emotivo, il movimento è uno strumento efficace per regolare lo stress e l’ansia. In un contesto
scolastico, gli studenti affrontano pressioni costanti legate al rendimento, alle relazioni sociali e al
rispetto delle regole. L’attività fisica, anche se breve, può agire come una valvola di sfogo,
permettendo di scaricare la tensione e ripristinare l’equilibrio emotivo.

La psicologia ci insegna che
il corpo e la mente sono interconnessi. Attraverso il movimento:

  • si stimola la produzione di
    endorfine, migliorando l’umore e riducendo i sintomi di ansia e depressione,
  • si favorisce la
    consapevolezza corporea, che aiuta gli studenti a riconoscere e gestire le proprie emozioni, si
    promuove la resilienza, insegnando a trasformare le difficoltà in opportunità attraverso attività che
    richiedono impegno e perseveranza.
  • inoltre, attività come il ballo o lo yoga, integrate nella routine
    scolastica, offrono spazi sicuri per esprimersi, rilassarsi e migliorare l’autostima.

La scuola non è solo un luogo di apprendimento, ma anche un laboratorio di socializzazione.

Il movimento svolge un ruolo cruciale nel creare relazioni significative tra pari, poiché molte attività motorie implicano
collaborazione, comunicazione e condivisione. Nei giochi di squadra o nelle attività collettive, gli
studenti imparano a lavorare insieme, rispettare le regole e gestire i conflitti.

Questo è particolarmente importante per: favorire l’inclusione, le attività fisiche possono abbattere le barriere
tra studenti con diverse abilità, culture o caratteristiche personali, ridurre il bullismo: attraverso il
gioco, i ragazzi sviluppano empatia e rispetto reciproco, potenziare le competenze sociali: Il
movimento offre un contesto naturale in cui apprendere abilità come la comunicazione efficace e la
gestione delle emozioni.

La scuola è tradizionalmente vista come un luogo di apprendimento
statico, dove studenti e insegnanti rimangono per ore seduti in aula. Tuttavia, studi recenti
dimostrano che l’integrazione del movimento nelle attività scolastiche può migliorare
l’apprendimento, il benessere fisico e mentale, e la socializzazione degli studenti. “Scuola in
Movimento” è un approccio innovativo che mira a trasformare l’esperienza scolastica rendendola
più dinamica e coinvolgente.

Ostacoli e opportunità: una riflessione critica
Nonostante i numerosi benefici, l’implementazione di una “Scuola in Movimento” presenta delle
sfide. In primo luogo, molte scuole dispongono di spazi e risorse limitati. Inoltre, alcuni insegnanti
potrebbero percepire il movimento come una distrazione, temendo che tolga tempo prezioso alle
lezioni tradizionali. La psicologia educativa suggerisce che queste barriere possono essere superate
attraverso: una formazione adeguata per gli insegnanti, che li aiuti a integrare il movimento in modo
efficace; un cambiamento culturale che valorizzi il ruolo del corpo nell’apprendimento, un dialogo
con le famiglie, per far comprendere l’importanza del movimento per il benessere complessivo
degli studenti.

Conclusione
La “Scuola in Movimento” rappresenta un cambiamento di paradigma che vede il corpo non come
un ostacolo, ma come un alleato dell’apprendimento e del benessere psicologico.

Integrare il movimento nella routine scolastica significa riconoscere l’importanza di un approccio olistico, in cui
mente e corpo lavorano insieme per formare individui più sani, resilienti e completi. Attraverso il movimento,

la scuola diventa non solo un luogo di conoscenza, ma anche uno spazio di crescita personale, emotiva e sociale.

In fondo, imparare non significa solo accumulare informazioni, ma vivere esperienze che trasformano

il nostro modo di essere e di relazionarci con il mondo.
Promuovere il movimento non significa sottrarre tempo all’apprendimento, ma potenziarlo,
offrendo agli studenti l’opportunità di crescere.

Autrice : Marisa De Domenico, Psicologa Esperta in Orientamento Scolastico e DSA