Think-Pair-Share: origini del metodo
Il Think-Pair-Share è una strategia di apprendimento collaborativo proposta per la prima volta da Frank Lyman dell’Università del Maryland, nel 1981. Il ricercatore mirava attraverso questa tecnica ad aiutare lo studente a comprendere il concetto di un determinato argomento, sviluppare la capacità di filtrare le informazioni e formulare un’idea o un pensiero e a trarre conclusioni; nonché a migliorare la partecipazione e la comunicazione in classe. L’apprendimento cooperativo, definito da Polito (2014) come una nuova visione pedagogica e didattica, valorizza il processo di apprendimento di gruppo attraverso la condivisione delle risorse cognitive di ogni studente e di ogni studentessa, nell’ottica che l’apprendimento non è frutto solo dell’insegnamento del docente ma anche del contributo delle idee e delle opinioni dei propri compagni, con la cui collaborazione si costruisce il sapere. L’apprendimento cooperativo è sostenuto da numerose strategie che, mettendo al centro la persona, costituiscono un ambiente migliore, creano un clima di classe accogliente, valorizzano le potenzialità emotive e cognitive di ciascuno e facilitano la crescita e il successo formativo di tutti. La tecnica che si vuole presentare in questo contributo è il Think-Pair-Share, una modalità di apprendimento attivo che promuove la partecipazione degli allievi in classe, offre l’opportunità a tutti gli studenti di condividere il loro pensiero con almeno un altro studente, rendendoli attivi nell’apprendimento grazie alle strategie di interazione messe in atto. Il Think-Pair-Share è una strategia di apprendimento collaborativo proposta per la prima volta da Frank Lyman dell’Università del Maryland, nel 1981. Il ricercatore mirava attraverso questa tecnica ad aiutare lo studente a comprendere il concetto di un determinato argomento, sviluppare la capacità di filtrare le informazioni e formulare un’idea o un pensiero e a trarre conclusioni; nonché a migliorare la partecipazione e la comunicazione in classe.
Think-Pair-Share : in cosa consiste?
Nella tecnica Think-Pair-Share l’insegnante funge da facilitatore e pone agli studenti e alle studentesse una domanda a cui rispondere o un problema da risolvere o un nuovo argomento da sviluppare.
La strategia è strutturata su tre fasi.
Nella prima il docente chiede agli alunni e alle alunne di raccogliere individualmente i propri pensieri e idee (Think) sull’argomento proposto o sul problema da risolvere (circa 3/5 minuti). Nella seconda fase forma delle coppie e invita a condividere le idee o discutere l’argomento con il proprio compagno (Pair).
In questa fase gli insegnanti potranno chiedere di sintetizzare gli aspetti comuni o differenti della risposta ipotizzata, rappresentare graficamente la risposta comune che la coppia ha stabilito o produrre esempi rappresentativi di essa.
Infine, nella terza fase, il docente invita alcuni studenti, appartenenti a coppie diverse, a condividere le idee o le risposte di coppia con l’intera classe (Share). Dopo la fase della condivisione in grande gruppo l’insegnante potrà scegliere di far ricongiungere le coppie per parlare di come il loro pensiero si è modificato a seguito della discussione in gruppo allargato. Durante la discussione il docente monitorerà il lavoro degli studenti spostandosi, ascoltando ma intervenendo solo in caso di difficoltà particolari. Questa strategia può essere utilizzata in presenza per una vasta molteplicità di attività in classe come revisioni di concetti, problem solving, presentazione di nuovi argomenti all’inizio di una lezione frontale, per la revisione dei compiti a casa. Si può, ad esempio dare un problema di matematica che preveda più soluzioni, oppure può essere usata per approfondire le discussioni su personaggi specifici nei libri che la classe sta leggendo insieme, o per stimolare l’approfondimento di argomenti nuovi o anche per aiutare gli studenti a formulare ipotesi o per discutere le loro interpretazioni rispetto a un esperimento proposto. Dopo aver dato il tempo agli studenti per pensare e condividere le idee in coppia si ritorna, sulle piattaforme usare dalla scuola per la DDI, per condividere in gruppo allargato idee, le soluzioni, le innovazioni rispetto all’argomento proposto.
Think-Pair -Share: vantaggi del metodo
Questa modalità di interazione ha lo scopo anche di motivare quegli studenti che potrebbero non essere generalmente interessati all’argomento. Ogni studente infatti ha l’opportunità di esprimersi, discutere, partecipare ed essere più attivo in classe. Gli alunni e le alunne imparano ad ascoltarsi reciprocamente, a rispettare le idee e i pensieri e a condividere il peso di un eventuale errore. Questa tecnica favorisce, quindi, quel senso di appartenenza a una “comunità che apprende” e permette agli studenti e alle studentesse di sperimentare i benefici offerti dallo stare insieme, dal sentirsi accolti e valorizzati come persone.
Autrice: Marisa De Domenico, Psicologa esperta in Orientamento scolastico e DSA