Psicologia scolastica : didattica laboratoriale e inclusione

Didattica laboratoriale: cos’è?

Quando si parla di laboratori e di pratica laboratoriale si pensa a qualcosa di differenziato dalla normale attività educativa e didattica scolastica, qualcosa di non necessario.

Da una parte le lezioni e le spiegazioni di classe in cui il docente parla e gli studenti ascoltano; dall’altra i laboratori e la pratica laboratoriale opzionali facoltativi, dove anche gli studenti facendo parlano, chiedono, propongono.

Il laboratorio e le pratiche laboratoriali non sono un elemento disgiunto, e solo facoltativo delle attività educative e didattiche che si svolgono a scuola; sono le attività educative e didattiche ordinarie della scuola che possono essere sia obbligatorie sia opzionali facoltative. I docenti di laboratorio sono docenti nell’organico di un’istituzione scolastica, chiamati a modificare le capacità dei ragazzi in capacità personali, organizzative.

Nel laboratorio di classe ciò che è importante è far operare tutti i ragazzi del gruppo classe, nessuno escluso. Lavorare in un gruppo portando il proprio contributo, è un importante traguardo cognitivo, affettivo e sociale da raggiungere.


Didattica laboratoriale: difficoltà e punti di forza

Non è lavoro facile poiché il gruppo di allievi che costituisce una classe è un gruppo particolare.

I componenti del gruppo , benché non si siano scelti, devono lavorare insieme e produrre risultati di apprendimento per molte ore al giorno e per moltissimi giorni in un anno, sia che ci sia un buon clima relazionale,  sia che ci siano conflitti;

l’obiettivo è maturare tutti, diventare ciascuno, migliore, educandosi gli uni con  gli altri.

Non è semplice fare laboratorio nel gruppo classe: implica fatica in termini di organizzazione e di attenzione. Servono tempi allungati, compiti motivanti, un’organizzazione coerente.

Al docente è pretesa una professionalità che consideri non solo la sua preparazione disciplinare e tecnica, ma anche la capacità di cogliere e coordinare le dinamiche relazionali che vengono attivate dall’apprendimento.

Gli alunni, sostenuti dal docente, colgono nelle pratiche laboratoriali occasioni per cominciare a chiedersi perché certe metodologie risultino più efficaci di altre, in che modo sfruttare tempo, impegno, risorse, rispetto agli obiettivi da raggiungere; come evidenziare i problemi specifici, le conoscenze e le abilità necessarie per risolverli.

La didattica laboratoriale, offre la possibilità di personalizzare i percorsi di apprendimento nello specifico per coloro che incontrano difficoltà: ciò è realizzabile poiché consente a ciascuno di divenire protagonista della creazione delle proprie competenze anche attraverso l’aiuto del gruppo, favorendo, così, il processo inclusivo.

Didattica laboratoriale: gli studenti con disabilità

La didattica laboratoriale è essenziale per gli studenti con disabilità poiché consente sia la costruzione di competenze tecniche e operative ma soprattutto lo sviluppo di competenze trasversali e relazionali. Non dimentichiamo che le attività di laboratorio producono importanti benefici anche sul piano emotivo dal momento che migliorano l’autostima ed il senso di autoefficacia, stimolando l’interesse e la motivazione, un pensiero riflessivo che alla base dell’ imparare.

Autrice : Marisa De Domenico  – Psicologa esperta in orientamento scolastico e DSA

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