Diario di bordo: cos’è?
Il diario di bordo, nato come attività di esplorazione di sé e di ricerca identitaria, è oggi uno strumento narrativo che apre a un’importante area di condivisione di affetti e sentimenti.
Viene chiamato in questo modo perché per fare di lui un utile strumento formativo bisogna considerarlo così come un “compagno di viaggio”.
Nel diario lo studente descrive, in forma di narrazione libera, tutte le informazioni considerate importanti per la ricerca o per la comprensione degli eventi che si intende narrare. Proprio per la sua bassa organizzazione e per la semplicità di utilizzo, il diario può essere utilizzato come strumento di rilevazione dei dati in diversi contesti della ricerca educativa.
Il diario di bordo deve racchiudere tutti i dati utili al fine di poter ricreare le sequenze temporali, per la riflessione successiva sull’esperienza e per la comprensione di aspetti specifici della realtà esaminata. Strumento di controllo del training narrativo a compilazione settimanale, mostra non solo un feedback sullo svolgimento delle attività ma consente anche di analizzare e misurare i mutamenti nelle competenze acquisite dagli studenti.
Può essere compilato sia dal corpo docente, dagli studenti o da altri attori del mondo educativo e formativo. Tuttavia, l’età di chi detiene il diario, non dovrebbe abbassarsi sotto i 10-11 anni, periodo in cui le abilità di narrazione consentono una giusta interpretazione delle sequenze temporali. L’insegnante o l’educatore coinvolge la classe in modalità partecipativa. E’ sufficiente che l’invio del diario di bordo sia settimanale e che sia uno ed irripetibile da parte di tutta la sezione o classe, lo farà un solo docente tenendo conto dei contributi del gruppo e citando i nomi di tutti gli adulti interessati.
Diario di bordo: com’è strutturato?
Innanzitutto si compone di una prima parte in cui vengono riportati i dati anagrafici, segue la parte in cui vengono riportate le informazioni giornaliere esempio le letture scelte e il livello di gradimento percepito. Infine nell’ultima sezione verrà riportata la valutazione settimanale dell’andamento dell’attività. Quindi spazio a questo valido strumento che consente agli insegnanti ed educatori di considerare le attività effettuate, acquisire consapevolezza del percorso di sviluppo dei bambini, avere impronta del lavoro svolto, monitorare i tempi di esecuzione delle attività svolte dagli studenti.
Diario di bordo: utilità
Il diario di bordo è quindi un mezzo ‘professionale’, gli studenti lo adoperano perché sollecitati dall’insegnante, anche se nè devono comunque riconoscere una valenza di crescita personale, essi riflettono su alcune cose che hanno fatto o vissuto, scrivono con precisione parole, frasi, eventi significativi, seguendo una struttura concordata precedentemente. Il diario di bordo diviene anche mezzo di comunicazione tra docenti e discenti. Produce importanti occasioni di monitoraggio sul processo di apprendimento che consentono di instaurare momenti di riflessione metalinguistica condivisa. E’ uno strumento di organizzazione e di riflessione, l’atto di scrivere le proprie esperienze è un processo che attiva delle connessioni, l’esplorazione e la generazione di idee, portando alla scoperta di nuovo significato. Strumenti di riflessione come il diario di bordo rappresentano un mezzo per riflettere sul processo di apprendimento, accrescere il senso delle proprie esperienze, essere coinvolti in un’autovalutazione mirata allo sviluppo di una consapevolezza critica di cosa si sta imparando.
Autrice : Marisa de Domenico – Psicologa esperta in Orientamento scolastico e DSA