Il debrifing: cos’è?
Nel contesto scolastico il debrifing è una discussione orale fra insegnanti e studenti, un processo educativo che si usa dopo un gioco, una simulazione, un role play o un’altra attività esperienziale per aiutare i partecipanti a ragionare sulle loro precedenti esperienze al fine di ricavarne significativi insight.
Si tratta di cogliere cosa è accaduto, scoprire cosa hanno acquisito gli studenti da un’esperienza e cercare di capire se questo risponde agli obiettivi che realmente aveva l’insegnante.
Si usa il debrifing con ogni attività di apprendimento ricca sul piano esperienziale, emozionalmente intensa e cognitivamente complessa.
Il debrifing è costituito da una parte emozionale ed una analogica. Nella fase iniziale del briefing l’insegnante presenta e discute con lo studente l’ambiente in cui operare e gli obiettivi didattici cioè i saperi e le abilità che si pensa di approfondire, i risultati desiderati e le aspettative in relazione alla circostanza prefigurata, rendendo esplicito che eventuali errori o imprevisti critici hanno in ogni modo valenza formativa.
Risulterà utile mostrare una griglia condivisa di lettura dell’esperienza nella quale lo studente sarà coinvolto e rispondere a successive domande e necessità di chiarimenti, in modo che l’attività riflessiva possa condurre tutta l’esperienza sul campo nel corso del suo svolgimento. Un’abilità indispensabile che il docente deve tenere in esercizio in tutta la sua attività didattica e in particolare nel debrifing durante l’analisi estemporanea di casi è quella del saper porre domande al discente. Formulare domande è un strategia che aiuta gli studenti a fissare le loro conoscenze e a ampliare un pensiero critico. Molti docenti fanno domande che interessano fatti, per lo più bassi livelli cognitivi che non favoriscono il pensiero critico, invece un livello più elevato è in grado di svilupparlo perché presuppone applicazione, analisi, sintesi e valutazione. Per tutte le domande, oltre alla risposte dovrebbe essere chiarita la motivazione della risposta stessa; la richiesta del perché dovrebbe essere la domanda più frequente per esortare la riflessione.
Domande per il debrifing
Come ti senti? Il tuo ruolo rispecchia la tua indole? É più facile o più difficile interpretare un ruolo molto diverso rispetto alla propria indole? Con un ruolo diverso si può dare più spazio alla capacità di riflettere sul copione generalmente adottato e preparare il cambiamento.
Non bisogna dimenticare che il focus è migliorare la pratica didattica attraverso nuove metodologie come l’Apprendimento Cooperativo. Gli osservatori descrivono quanto osservato: parla un portavoce per ogni gruppetto previo consenso e condivisione. Che cosa faresti in modo diverso? Riterresti utile realizzare delle simulate con le/gli alunne/i? In quali occasioni? Perché? Come? Puoi procedere una concreta ipotesi alla luce dei problemi esistenti nella tua classe? Si invita alla meditazione per scoprire i cambiamenti essenziali per rendere il contesto professionale cooperativo, più accorto e capace di esaminare le sfide.
Perchè allora scegliere di utilizzare allora il debrifing?
Perchè è una metodologia didattica attiva che mette l’alunno al centro del proprio processo di appredimento, coinvolgendo la sua creatività e il suo senso di inizativa, a prescindere naturalmente dai contenuti curriculari.
Autrice: Marisa De Domenico – Psicologa esperta in Orientamento scolastico e DSA