IL CERVELLO E IL SUO SVILUPPO NEL BAMBINO

Il cervello è un organo molto importante ed è presente in tutti i vertebrati, non solo nell’uomo.

La corteccia  celebrale è la parte principale  e ad  essa arrivano le informazioni che provengono dai cinque sensi, ed ognuna di esse viene poi elaborata. Le varie informazioni che ci arrivano dall’esterno ci consentono di associare vari stimoli, per esempio ad una particolare immagine visiva, l’individuo può associare un certo tipo di emozione o ricordo. Il compito principale del cervello è esplorare il mondo esterno e ha la funzione di attivare determinati stimoli.

Il cervello è inoltre diviso in due emisferi principali:

  • Emisfero sinistro: razionale e logico
  • Emisfero destro: intuitivo e creativo

Sono state condotte numerose ricerche sullo sviluppo cerebrale nei primi mesi di vita  ed è stato scoperto che  il cervello di un neonato somiglia molto a quello di un primate. Si è notato come vi siano infatti analogie tra i neuroni e i circuiti nervosi dell’infante e dello scimpanzé. La differenza sta proprio nella corteccia celebrale del neonato, infatti si è visto come la sua sopravvivenza e il suo comportamento dipendono in modo particolare dall’attività delle aree sotto corteccia. Queste infatti assicurano il sonno e l’alimentazione al bambino.  Essa è una struttura che si è sviluppata mediante l’evoluzione.

Nel periodo che va tra i tre e i sei mesi di vita iniziano invece a svilupparsi quelle che conosciamo come le aree occipitali, parietali e temporali da cui dipendono le attività motorie. Grazie allo sviluppo di queste aree il bambino inizia a controllare i muscoli del corpo. E’ importante dire che finché queste aree non raggiungono una ottimale maturazione il bambino controlla solo i muscoli facciali, mentre a maturazione avvenuta egli controlla gli stimoli visivi e uditivi.

Verso i nove/dieci mesi si iniziano a sviluppare la corteccia frontale e le fibre nervose che consentono un ottimale collegamento di tutte le aree del cervello del bambino, e che gli permettono di decifrare tutte le informazioni che provengono dall’esterno. Questa fase è piuttosto importante perché consente al bambino di comunicare in modo intenzionale con l’adulto.

Intorno ai dieci mesi fino ad arrivare ai due anni, il cervello del bambino subisce innumerevoli modificazioni andando a produrre una vasta gamma di sinapsi nervose: questo avviene perché il vocabolario del bambino si espande in modo esponenziale. Successivamente, intorno ai tre anni però troviamo un declino delle sinapsi e del metabolismo celebrale.Lo sviluppo del cervello non si ferma ai tre anni di vita, ma continua la sua espansione ed ha varie trasformazioni fino ai trent’anni: in particolare l’area del lobo frontale continua il suo sviluppo fino a quest’età.

Il tronco encefalico è la parte del cervello più sviluppata al momento della nascita controlla tutti i riflessi del neonato, come piangere e succhiare, e regola le funzioni vitali come il respiro, la pressione arteriosa, il battito cardiaco, la digestione e il sonno attivo (REM). Altra parte fondamentale, posta sopra il tronco encefalico, è l’amigdala, il centro emozionale del cervello, nel gestire i sentimenti del bambino, in particolare l’ansia e la tranquillità. Questa funzione è particolarmente sensibile alla risposta del genitore: pazienza, attenzione e comprensione sono fondamentali per consentire lo sviluppo cerebrale di un bambino capace di gestire le proprie emozioni.

https://education.cu-portland.edu/blog/curriculum-teaching-strategies/brain-friendly-classroom/

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Il tronco encefalico è suddiviso in 4 aree

LOBO FRONTALE

Quest’area controlla il problem solving, i movimenti volontari, il linguaggio. Il lato sinistro controlla la produzione di parole, mentre il  destro interpreta il contenuto emozionale dei discorsi. Lo sviluppo cerebrale di quest’area inizia tra i 6 e i 12 mesi, con i primi movimenti e le prime parole.

LOBO PARIETALE

Quest’area controlla il gusto, il tatto, la coordinazione mano-occhio e in parte l’abilità di riconoscere gli oggetti che si vedono e toccano.

LOBO OCCIPITALE

Controlla la vista e l’abilità di riconosce quello che si vede. La vista è il senso meno sviluppato nel neonato che inizialmente vede solo a pochi centimetri di distanza e non è in grado di capire quello che vede. Mentre la vista si sviluppa nel corso dei primi mesi, la capacità di riconoscere gli oggetti deve essere stimolata dandogli l’opportunità di vedere un’ampia varietà di cose, per esempio portandolo a passeggio fuori casa.

LOBO TEMPORALE

Quest’area è la sede di gestione dell’udito e dell’olfatto e della comprensione linguistica. L’udito è il senso che prima completa il suo sviluppo nel neonato, prima ancora della nascita. Anche l’olfatto è completamente sviluppato al momento della nascita e in particolare questo gli permette di riconoscere l’odore del seno materno.

Un altro organo di fondamentale importanza è il cervelletto, responsabile dell’equilibrio e della coordinazione dei muscoli, è questa l’area che permette al bambino di iniziare a girarsi e avanzare gattonando e camminando , ed èanche sede della percezione del tempo.

 

Eleonora Mazzitelli

Dottoressa in discipline Psicosociali

2 commenti

  1. Vorrei sapere battete un trauma non forte al cervelletto bimbo piccolo può provocare difficoltà di apprendimento grazie

    • Buongiorno
      Il cervelletto è sede, oltre che del controllo del movimento, anche dei processi di memorizzazione , percezione del tempo e del linguaggio.
      E’ probabile che , a seconda di quale trauma stiamo parlando, possa avere un’influenza sull’apprendimento.
      Le consiglio un approfondimento neurodiagnostico.
      Grazie

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