Fioccobianco e i rumori della notte
Fioccobianco era un coniglio tondo e bianco che viveva nella foresta con il suo fratellino.
quando non si muoveva sembrava una palla di neve.
quando correva invece si vedeva che aveva un pelo lungo e morbido.
Era molto socievole e ogni volta che incontrava qualcuno faceva squit-squit.
Siccome era ancora cucciolo, Fioccobianco conosceva poco la foresta; così, quando di notte andava via la luce, lui incominciava ad avere paura.
Un pò dopo il tramonto il fratellino di fioccobianco abbassava le orecchie, le sistemava una di qua e una di là intorno al collo, chiudeva gli occhietti e si addormentava immediatamente.
Fioccobianco al contrario, non riusciva a prendere sonno e se ne restava lì sveglio con gli occhietti spalancati.
Invece di abbassare le orecchie e sistemaele intorno al collo come faceva il fratellino, Fioccobianco le orecchie le teneva dritte dritte.
In questo modo sentiva ogni minimo rumore.Sentiva tutti i suoni della foresta, anche quelli leggerissimi e siccome prestava attenzione ad ogni rumore, non c era verso di addormentarsi.
Di giorno invece, quando la luce del sole filtrava tra i rami degli alberi, Fioccobianco non aveva alcuna paura.
Se udiva il qua-qua delle papere, il muuu di una mucca o il fru-fru delle foglie mosse dal vento, si guardava intorno, capiva da dove venivano i rumori e rispondeva col suo saluto: squit-squit amica papera, squit-squit amica mucca, squit-squit amiche foglie.
Di notte questo non lo poteva fare: non c era luce a sufficienza e per quanto strizzasse gli occhietti non riusciva a vedere nulla.
Poteva solo tenere le orecchie dritte.
Ma alcuni rumori erano veramente strani e lo spaventavano.
Una notte Fioccobianco udì un rumore davvero molto strano, che non aveva mai udito prima.
Era uno sfrigolio continuo..
Ogni tanto smetteva, poi ricominciava.
Fri-fri-fri-fri-fri, fri-fri-fri.
Cercò di vedere quale fosse l’animale o la pianta che produceva quello strano suono ma non vide proprio nulla perchè era buio.
Gli venne una grande paura.
Quella notte Fioccobianco dormì male, fece dei brutti sogni e si svegliò all’alba molto prima del suo fratellino.
Il sole stava sorgendo e i primi raggi filtravano tra le foglie.
Siccome aveva un pò di fame, decise di andare a cercare delle foglie di lattuga.
Mentre saltellava tra i cespugli e i tronchi degli alberi, Fioccobianco sentì il suono che aveva udito durante la notte: fri-fri-fri, fri-fri-fri.
Drizzò subito le orecchie: quel suono era proprio accanto a lui.
Con la zampetta scostò una foglia.
Guardò con attenzione in mezzo all’erba.
Seduto al centro di una margherita vide un grillo tutto verde e molto piccolo.
Il grillo voltò la testolina, guardò incuriosito il coniglio bianco, poi fece quel suono: fri-fri-fri, che per i grilli è come un canto.
“Sei proprio un bel coniglietto!” disse poi allargando la bocca in un simpatico sorriso.
Fioccobianco scosse le orecchie e la codina in segno di saluto, fece squit-squit poi, saltellando, andò a svegliare suo fratello per dirgli che aveva fatto una nuova amicizia.
Fiocobianco era molto contento perchè aveva capito che i suoni che si sentono di notte, nel buio, sembrano misteriosi ma in realtà non lo sono.
In più aveva scoperto che i grilli sono animaletti simpatici, che non fanno male a nessuno.
Da quel giorno il coniglio bianco non ebbe più paura del buio perchè quando si sa da dove provengono i rumori, non c è alcun motivo per spaventarsi.
Bibliografia: Anna Oliviero Ferraris, Prova con una storia,Fabbri Editore