QUALI SONO I DISTURBI DELL’APPRENDIMENTO?

Questo articolo nasce dall’esigenza di far chiarezza sui Disturbi dell’Apprendimento.

Spesso infatti genitori, insegnanti, educatori, e chiunque venga a contatto con un bambino con queste problematiche, non sa con esattezza di quale disturbo si tratti ed erroneamente potrebbe usare il termine dislessico quando invece ci troviamo di fronte ad un caso di dislalia o addirittura di balbuzie  .

Ricordiamo che quelle che trovate qui sotto sono solo semplici e brevissime descrizioni per diradare la nebbia che avvolge tale argomento, ma non sono da intendersi sostitutive di un consulto da un bravo e qualificato professionista.

Ecco qui riportate  di seguito le definizioni e le descrizioni dei Disturbi Specifici dell’Apprendimento

DISLESSIA EVOLUTIVA:

consiste nell’incapacità da parte del bambino di leggere adeguatamente , ossia di trasformare il segno grafico in fonema.

Vi sono due aspetti tra loro strettamente correlati che vengono intaccati :

la velocità e la correttezza.

Il bambino dislessico è più lento a leggere poiché  fa maggiore fatica a decifrare correttamente le singole lettere, in particolare commette:

-errori di tipo visivo, che consistono nello scambio di lettere che hanno tratti visivi simili o speculari (“e” con ” a”,

“r” con “e”, “m” con “n”, “b” con “d”, “p” con “q”),

-errori di tipo fonologico, riguardanti lo scambio di lettere che hanno la stessa “radice” (“f” con “v”, “c” con “g”).

Ciò porta ad una mancata automatizzazione del processo di lettura per cui il bambino fa una maggior fatica a leggere e a concentrarsi per un lungo periodo.

POSSIBILI CAUSE:  recenti studi identificano nei cromosomi e precisamente nel cromosoma 15, la probabile causa della dislessia.


DISORTOGRAFIA:

Consiste nell’omissione di lettere o parti di una parola nel linguaggio scritto.

Vediamo anche altri aspetti di questo disturbo della scrittura.

Il bambino può fare confusione tra fonemi che hanno suoni simili (F e V);

scambiare grafemi con forma simile (b e p);

od omettere le consonanti doppie  (“gato” invece di “gatto”)

oppure ancora invertire le sillabe all’interno della parola scritta (alrobe invece di albero).

POSSIBILI CAUSE:

difficoltà di linguaggio,

scarse capacità di percezione visiva e uditiva,

organizzazione spazio-temporale non ancora sufficientemente acquisita,

processo lento nella simbolizzazione grafica.

DISGRAFIA:

La disgrafia consiste nello scrivere in maniera disorganizzata.

In pratica il bambino non riesce ad organizzare lo spazio grafico e a riprodurre sul foglio in maniera corretta i grafemi che legge dal libro o dalla lavagna.

Anche il ritmo della scrittura  risulta alterato: o è troppo lento o è troppo veloce.

Inoltre possono essere presenti i seguenti elementi:

-scarsa leggibilità;

-lentezza e stentatezza;

-scarso controllo del gesto;

-confusione e disarmonia;

-rigidità ed eccessiva accuratezza;

-difficoltà nell’atto scrittorio in presenza di crampi o dolori muscolari

POSSIBILI CAUSE:

deficit sensoriali, mancinismo corretto, errata postura, percezione e organizzazione spaziale carenti, problemi motori trascurati, problematiche emotive.

DISCALCULIA:

è un disturbo dell’apprendimento del calcolo.

Il bambino ha difficoltà nei vari passaggi relativi anche a calcoli molto semplici.

POSSIBILI CAUSE:

Spesso alla base ci sono difficoltà di orientamento spaziale e di organizzazione sequenziale che si evidenziano sia nella lettura che nella scrittura dei numeri ( il numero 9 viene confuso con il 6;  il numero 21 con il 12;  il 3 viene scritto al contrario così come altri numeri…).

Anche se non si tratta di un vero e proprio Disturbo Specifico dell’Apprendimento vorrei qui accennare alla Dislalia.

DISLALIA:

consiste nell’errata pronuncia di uno o più  fonemi.

Spesso non vi sono cause neurologiche  alla base di questo disturbo.

POSSIBILI CAUSE: Può essere data da un difetto dell’articolazione della parola dovuto ad anomalie delle labbra, della lingua, o del palato o da un difetto dell’udito dato per esempio da un’otite ricorrente in età infantile che ha impedito il corretto apprendimento del fonema.

E’ dunque più che altro un disturbo “funzionale” , talvolta di competenza medica.

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