La nascita viene identificata nell’immaginario collettivo come l’inizio della vita.
In realtà, non si tratta dell’evento che marca l’inizio dell’esperienza sensoriale o delle attività cognitive, ma rappresenta il passaggio tra la vita intrauterina fetale e la vita extrauterina neonatale. Grazie alla ricerca e agli strumenti disponibili in campo medico, è stato possibile descrivere il processo di crescita e di sviluppo dell’embrione e del feto: è noto a tutti infatti che il feto si muove già nella pancia facendo sentire le manine e i piedini contro la parete uterina, girandosi , muovendosi e cambiando posizione.
Ma riguardo all’aspetto sensoriale cosa percepisce? Riesce a sentire la nostra voce? E riguardo le capacità cognitive cosa apprende? Riesce a memorizzare alcune informazioni? Quali?
Cerchiamo di fare chiarezza e di analizzare le funzioni sensoriali e cognitive nel feto.
CAPACITA’ SENSORIALI
Il TATTO è il primo senso che sviluppa il feto. Già a 8-9 settimane di gestazione, se vengono toccate le labbra o le guance, il feto risponde allontanando la testolina dallo stimolo. Dalla 14° settimana e.g. il feto si succhia il dito e si tocca il viso, cosa che costituisce una sorgente di stimolazione tattile.
Per quanto riguarda l’UDITO, invece, a 27 settimane e.g. , il feto è in grado di udire normalmente, non solo i rumori fisiologici del corpo materno (il cuore, il respiro, la circolazione sanguigna), ma, in parte, anche quelli esterni. Da metà gravidanza in poi, il bebè ha la capacità di riconoscere la voce della mamma, fondamentale per creare una sorta di “legame materno” anticipato.
Il GUSTO e l’OLFATTO iniziano a svilupparsi intorno alla 12° settimana e.g. nonostante il feto sia immerso nel liquido amniotico. E’ dunque in grado di discriminare fra un sapore dolce e un sapore spiacevole: se al liquido amniotico viene aggiunto zucchero, il feto inghiottirà di più; se invece viene aggiunta una sostanza dal sapore spiacevole, inghiottirà di meno (Liley, 1972). E’ in grado anche di annusare: il piccolo inizia a deglutire il fluido amniotico e a espellerlo con le prime pipì; le sostanze disciolte vengono allora a contatto con i recettori dell’odorato e l’insieme di queste sostanze, derivate in gran parte dagli alimenti ingeriti dalla donna, rappresenta per lui l’odore della mamma e verrà subito riconosciuto dopo il parto, al primo contatto con la pelle di lei.
La VISTA, infine, rispetto agli altri quattro, è un senso “ritardatario”: il nervo ottico pur formandosi all’8° settimana e.g., il feto inizia ad aprire le palpebre soltanto verso la 26° e, poiché le occasioni nel pancione non sono molte, soltanto se la madre si sdraia al sole lasciando dunque trapelare la luce, è in grado di prendere coscienza dell’ambiente in cui vive.
CAPACITA’ COGNITIVE
La capacità di apprendere del feto è probabilmente la capacità più sorprendente, visto che l’apprendimento e la memoria sono considerate capacità cognitive elevate. La maggior parte degli studi hanno investigato se i neonati rispondono in maniera differente a stimoli sensoriali di cui essi avevano fatto esperienza prenatalmente rispetto a stimoli mai sperimentati. E’ stato rilevato che i neonati preferiscono la voce e l’odore della propria mamma a quelli di una donna estranea (DeCasper e Fifer, 1980).
La vita di una bambino non inizia dal momento della nascita ma dall’istante del concepimento e da tutta la sua vita prenatale. Quei 9 mesi lasciano tracce importanti nella sua memoria influenzando il processo di sviluppo e il legame di attaccamento con la propria mamma.
Autrice: Dott.ssa Federica di Rienzo, Psicologa dello Sviluppo
Rif. Bibliografici
- Berardi Nicoletta, Pizzorusso Tommaso, PSICOBIOLOGIA DELLO SVILUPPO: Una introduzione, Editori Laterza 2006.