Il desiderio di ogni genitore è quello di vedere i propri figli realizzati con ottimi risultati in ogni campo. Si è visto che un aspetto fondamentale affinchè si possa avere successo è l’autocontrollo, ciò è stato dimostrato a partire dal 1972 con un esperimento durato quattro decenni: l’esperimento del marshmallow. Lo studio è stato condotto da Walter Mischel, uno psicologo comportamentista, dalla Stanford University su un gruppo di 600 bambini di 4-6 anni con una procedura molto semplice, in cui il bambino veniva messo di fronte ad una scelta: mangiare una caramella o resistere alla tentazione per un po’ di tempo in modo da riceverne una seconda come ricompensa. Alcuni bambini non resistono alla tentazione e mangiano subito la caramella, altri riescono ad aspettare sino a dieci minuti e anche quindici minuti. Lo stesso esperimento è stato condotto circa 14 anni dopo, quando cioè gli stessi bambini erano adolescenti, i risultati sono stati abbastanza sorprendenti, è stato dimostrato infatti che i ragazzi che avevano resistito alla tentazione di mangiare la caramella ottenevano risultati scolastici più elevati, più successo nella vita e avevano una maggiore autostima rispetto a quelli che l’avevano mangiata subito. L’esperimento è stato ripetuto una terza volta qualche anno fa, quando i soggetti erano ormai oltre la soglia dei 40 anni e si è potuto constatare che chi da bambino non riusciva a controllare l’impulso, da adulto riportava la stessa tendenza, compromettendo il proprio benessere e apprendimento.
Nella terza riproduzione dell’esperimento sono stati presi in esame anche i correlati neurali implicati nell’autocontrollo, ovvero lo striato ventrale e il giro frontale inferiore del lobo frontale. Chi ha difficoltà di autocontrollo mostra un’eccessiva attivazione dello striato ventrale, oltre che un reclutamento inadeguato del giro frontale inferiore.
L’esperimento del marshmallow è stato riproposto dalla rivista americana “The Atlantic” come studio che mira a far sviluppare la capacità di autocontrollo nei bambini e negli adolescenti. La psicologa Erica Reisher ha spiegato che per favorire lo sviluppo dell’autocontrollo non è necessario pressare i bambini, ma cercare degli approcci indiretti tramite il gioco, cosi facendo dettano le regole e le rispettano. Quindi il divertimento e la gratificazione fungono da molla che permette loro di auto controllarsi. Quando, invece, si vuole far sviluppare tale capacità nei ragazzi bisogna lasciarli liberi di coltivare i propri interessi.
È importante osservare che, nel test del marshmallow, i bambini sono motivati a non mangiare la caramella non per paura di una punizione o per il desiderio di una lode, bensì per l’aspettativa di poterne mangiare due qualora riescano a trattenersi.
Quindi è confermato l’assunto secondo cui l’autocontrollo si sviluppi meglio quando serve a raggiungere uno scopo che ci si era prefissati.
Autrice: Maria Rita Panepinto, Dott.ssa in Discipline Psicosociali