Prima o poi tutti i bambini si trovano davanti alla richiesta di “studiare a memoria”: poesie, tabelline, formule matematiche, lessico, ovvero tutte quelle informazioni che ahimè debbono essere apprese e memorizzate!
Sappiamo codificare questo testo perché abbiamo memorizzato a che suoni corrispondono i singoli grafemi; comprendiamo le frasi che leggiamo perché abbiamo memorizzato cosa significa ogni parola, e potremmo andare avanti ore ed ore a fare esempi.
La memorizzazione è un passaggio obbligato per l’apprendimento e quindi imparare a sfruttare al meglio la memoria ha una grande rilevanza, soprattutto nei primi anni di scuola, ma anche in giovane età durante gli studi scolastici ed universitari.
Chiaramente non esiste il modo migliore in assoluto per memorizzare , ma esistono le cosiddette MNEMOTECNICHE, strategie sistematiche utili per ricordare le informazioni, basate sul principio che quanto maggiore è il numero di spunti per ricordare che vengono creati, e quanto più tali spunti sono vividi, tanto migliore sarà probabilmente il ricordo.
Vediamo le principali:
- IL METODO DEI LUOGHI
Utilizza le immagini come ausilio mnemonico.
Cicerone attribuì l’invenzione di questa tecnica all’antico poeta greco Simonide, che, a quanto si narra, prendeva parte a un banchetto quando fu mandato a chiamare dagli dèi per ricevere un messaggio. In sua assenza, il tetto crollò e tutti morirono. I corpi furono straziati a tal punto da rendere impossibile il riconoscimento, ma Simonide riuscì ugualmente a identificare gli ospiti in base alla loro posizione attorno alla tavola del banchetto. Egli realizzò pertanto che era possibile ricordare le immagini disponendole secondo una schema ordinato di posizioni (Bower, 1970).
Per utilizzare il metodo dei luoghi dovete per prima cosa elaborare una serie di immagini mentali (quasi delle fotografie istantanee) di luoghi che vi sono molto familiari; ora supponete di fare le seguenti commissioni: comprare il latte, restituire un libro in biblioteca e definire con uno dei vostri amici un programma per il fine settimana. Potete ricordare queste cose visualizzando ciascuna di esse in uno dei luoghi prestabiliti (ad es. il latte rovesciato sul tappeto o il libro poggiato sul vostro comodino). Spesso più un’immagine è ridicola più è facile ricordarla!
- IL METODO DEL GANCIO
Prevede l’utilizzo di immagini , di spunti uditivi e di rime. Con questo metodo “si appendono” le informazioni da ricordare a dei ganci mentali. Ad esempio, per ricordare i numeri si può creare una filastrocca con delle rime che è impossibile dimenticare, tipo: “Uno, scendi dal pruno, due, mangia un bue, tre, mangia il soufflé”. Come si può notare, ogni numero della filastrocca è associato a un oggetto che può essere facilmente visualizzato.
- IL METODO SQ3R
E’ una strategia specifica messa a punto per gli studenti (soprattutto dai 14 anni in su) a ricordare le informazioni contenute nei libri di testo (tale metodo prende il nome dai cinque stadi previsti: survey, question, read, recite e review, ovvero: dare un’occhiata, convertire in domande, leggere, declamare e passare in rassegna).
Il primo passo consiste nel dare un’occhiata all’organizzazione del capitolo, esaminando i titoli e il riepilogo, in modo da afferrarne il succo per organizzare il materiale in modo efficiente mentre lo si codifica.
Il passo successivo corrisponde al trasformare i titoli in domande: ciò predispone alla lettura del contenuto di ogni sezione e la rende più interessante.
Il terzo stadio consiste nel leggere, cercando di trovare delle risposte alle domande che avete formulato. Il quarto stadio consiste nell’esporre le risposte a queste domande. Infine, quando avrete terminato il capitolo, passate in rassegna il materiale ricordando le domande e le risposte e pensando in modo attivo il materiale, ponendo in relazione i nuovi materiali che avete appreso con cose che già sapete e che vi interessano.
I genitori che stanno leggendo l’articolo sapranno molto bene che quando i figli devono imparare qualcosa a memoria o studiare interi capitoli di un libro, il loro supporto si traduce proprio nell’aiutarli a trovare la via più adatta per raggiungere questo scopo.
Dunque, cari genitori, prendete spunto da queste mnemotecniche e siate bravi e pazienti da insegnarle ai vostri figli!
Autrice: Federica Di Rienzo, Psicologa dello Sviluppo
Riferimenti bibliografici:
- Drew Westwn, Psicologia 1, Zanichelli editore.