COME RICONOSCERLI IN TEMPO
E’ difficile riconoscere un Disturbo dell’Apprendimento, soprattutto in tenerissima età.
Una difficoltà nella lettura e nel calcolo infatti può essere scambiata per la conseguenza di una scarsa voglia di apprendere del bambino/a.
Molto spesso capita che questi bambini vengano “bollati” come svogliati e distratti e nella maggioranza dei casi non si fa nulla per andare alla radice del problema.
Il metodo migliore per intervenire in tempo nella diagnosi e “riabilitazione” di tali disturbi è lo screening precoce.
Tale screening può essere effettuato nelle scuole materne ed elementari in bambini tra i 4 e 6 anni tramite la somministrazione, da parte di psicologi esperti, di questionari come il PRCR2 (Prove di Prerequisito per la Diagnosi delle Difficoltà di Lettura e Scrittura)di C.Cornoldi, e il test AC-MT 6-11 anni (Test di valutazione delle abilità di calcolo) di C. Cornoldi.
I risultati dei test metteranno in evidenza se vi è la presenza di un disturbo dell’apprendimento che potrebbe compromettere il normale percorso di apprendimento del bambino/a. e nella maggioranza dei casi determinarne l’abbandono scolastico.
VANTAGGI DELLA DIAGNOSI PRECOCE DEI D.S.A.
Una volta che si è avuta la diagnosi, se i risultati hanno evidenziato qualche problema, si può passare alla fase riabilitativa.
I vantaggi derivanti dall’identificazione precoce di tali disturbi sono:
Favorire l’instaurarsi di strategie adeguate
Evitare che aumenti la distanza tra le prestazioni del bambino con difficoltà e quelle del resto della classe
Evitare la perdita di motivazione
Acquisire un’adeguata autostima personale, evitando che si instaurino sensi di inadeguatezza ed inferiorità
Evitare che l’insieme dei fattori suddetti determini l’abbandono della scuola dell’obbligo
Per intervenire in tempo rivolgiti ad uno Psicologo Specializzato in
Psicologia Scolastica
salve,ho notato che mio figlio oggi ha 4 anni ,non sa ancora contare mi dice dei numeri ma non in successione ho impiegato quasi un’ora utilizzando tutti metodi di gioco e un po piu duri per farlo contare fino acinque ma mi dice 1 e poi con le labbra mi sillaba gli altri numeri ma non sempre indovina può essere questo un campanello d’allarme sa chi mi dovrei rivolgere
grazie
Correlazione tra DSA e difficoltà nelle competenze di base
identificabili nella scuola dell’infanzia
I bambini che, durante l’ultimo anno di scuola dell’infanzia presentano ancora difficoltà di linguaggio potranno mostrare successivamente incertezze nell’acquisizione della lingua scritta (lettura, ortografia); uno sviluppo del linguaggio adeguato all’età in ogni suo aspetto (comprensione, espressione, capacità percettivo-uditive, competenze metafonologiche), è una base sicura su cui poter costruire un percorso di apprendimento della letto-scrittura privo di ostacoli o, comunque, sufficientemente sereno. Dalla raccolta dei dati anamnestici dei soggetti con dislessia e disortografia emerge con frequenza significativa un’evoluzione più lenta o anomala del linguaggio verbale, ma anche in situazioni cliniche diverse dal DSA (ad esempio nell’immaturità) si verificano spesso rallentamenti nella lettura e nella scrittura, per cui, sempre e comunque, l’individuazione precoce delle difficoltà è garanzia di prevenzione e di recupero.
Le capacità di organizzazione spazio-grafica, visuo-costruttive e di rappresentazione grafica facilmente individuabili già a cinque anni sono alla base della componente grafica della scrittura. I bambini con diagnosi di disgrafia presentano infatti difficoltà notevoli in questi ambiti e queste lacune sarebbe stato possibile identificarle almeno tre anni prima, con la possibilità di predisporre i percorsi di potenziamento più idonei, finalizzati alla riduzione della discrepanza con l’età.
Ma la difficoltà a manipolare, a costruire a eseguire movimenti finalizzati e consapevoli (prassie) è presente anche nei bambini discalculici, che manifestano difficoltà nella rappresentazione delle quantità, nel loro confronto e manipolazione (aggiungere, sottrarre) e nella capacità di astrazione del numero. Anche in questo caso un buon lavoro di osservazione e d’intervento precoce consentirebbe di ridurre difficoltà che, oltre che nell’apprendimento scolastico, incidono notevolmente anche sullo sviluppo dell’autonomia.