Mindlenses : cos’è un danno cognitivo?
A seguito di un ictus o di un trauma cranico, il cervello può subire delle lesioni che, a seconda dell’area cerebrale colpita, può dare origine a deficit cognitivi ( difficoltà di linguaggio, deficit della memoria, difficoltà ad orientarsi nello spazio e nel tempo, incapacità a pianificare un’azione…).
Alcuni deficit cognitivi possono manifestarsi anche a causa di disturbo del neurosviluppo, come l’ADHD (Disturbo dell’attenzione e iperattività),per cui non si parla di un vero e proprio danno cerebrale, ma di un funzionamento atipico che si esplica di solito nella difficoltà a concentrarsi e a mantenere l’attenzione a lungo.
Anche il decadimento cognitivo dato dall’insorgenza della Malattia di Alzheimer o di Parkinson, inficia il corretto funzionamento delle funzioni cognitive, e spesso la difficoltà ad intervenire in tempo per rallentare gli effetti , è dato da diagnosi poco tempestive.
Mindlenses: cos’è e come funziona
E’ possibile intervenire in maniera efficace sui deficit cognitivi, a prescindere dalla loro origine?
La risposta è affermativa, ma bisogna premettere che, alla base di una buona stimolazione o riabilitazione cognitiva, sta sempre una buona valutazione neuropsicologica che ci permette di identificare l’intervento più adatto per il paziente.
L’obiettivo primario di ogni tipo di riabilitazione è migliorare la qualità della vita di ogni paziente.
Recentemente si sta affermando sempre più l’uso della riabilitazione cognitiva digitale attraverso Mindlenses, un dispositivo formato da
– un paio di lenti prismatiche
– un tablet contenente degli esercizi di stimolazione cognitiva (serious games).
Le lenti servono a stimolare l’emisfero cerebrale che ci interessa (destro o sinistro) : il paziente le indossa all’inizio della seduta ed esegue un semplice compito di pointing, ovvero di inseguimento di uno stimolo sullo schermo del tablet.
Terminata questa fase, le lenti vengono tolte e inizia la stimolazione attraverso i serious games, ovvero esercizi che servono ognuno a stimolare una funzione cognitiva diversa (attenzione, memoria, linguaggio, ragionamento…).
Le sedute con Mindlenses sono 10 (escluse le due sedute iniziali di valutazione neuropsicologica e le due sedute finali di ri-valutazione), rigorosamente eseguite a distanza ravvicinata per assicurare l’efficacia (ad esempio: dal lunedì al venerdì oppure lunediì-mercoledì-venerdì).
E’ un po’ come quando ti iscrivi in palestra e vedi gli effetti benefici solo se sei costante.
Il protocollo di 10 sedute va poi ripetuto una seconda volta a distanza di 5 mesi.
Mindlenses: quale efficacia?
MindLenses è l’unico strumento italiano ad avere la certificazione del Ministero della salute come “Dispositivo Medico di Classe I” per i deficit cognitivi che possono sorgere dopo un ictus o un trauma cranico, e per il trattamento dell’ADHD.
Di seguito vengono riportate le percentuali di miglioramento sui vari deficit cognitivi , riportate da diversi utilizzatori di Mindlenses
MINDLENSES : quali centri lo usano?
Molti studi privati di Psicologia hanno adottato Mindlenses nella loro pratica clinica , ma anche molti dei migliori centri di riabilitazione in Italia, usano la neuromodulazione NON invasiva con Mindlenses per migliorare la qualità dell’intervento nei pazienti con deficit cognitivi.
Ecco l’elenco:
- VENEZIA : Irccs San Camillo
- TORINO: Centro Puzzle
- TOSCANA : Azienda Asl Toscana Sud-Est
- MILANO: Ospedale Niguarda
- Ospedale Santi Paolo e Carlo
- ROMA: Policlinico Umberto I
- Irccs Santa Lucia
- CEFALU’(PALERMO) : Istituto Giglio
- CAPO D’ORLANDO (MESSINA) : Polimedical Poliambulatorio
- CAGLIARI: Asl
MINDLENSES: come contattare un terapista Mindlenses?
Sul sito di Restorative Neurotechnologies, l’azienda creatrice di Mindlenses e di altri dispositivi medicali certificati, è presente un elenco nazionale di professionisti privati che usano Mindlenses.
Elenco centri di riabilitazione cognitiva che usano Mindlenses
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Autrice : Laura Muscarella – Psicologa esperta in Neuropsicologia