La nuova emergenza sanitaria mondiale, il Covid 19, che dal Marzo 2020 (in Italia, n.d.r.) ha stravolto le nostre vite , ha avuto pesanti risvolti in termine di salute fisica , anche in chi, dopo alcune settimane, ha superato la malattia.
A poco a poco, studio dopo studio, è stato evidenziato come il Covid 19 possa avere pesanti conseguenze anche a livello cerebrale , così come spiegato dal Prof. Calabresi del Gemelli di Roma, che mette in guardia da eventuali danni a lungo termine alla salute del cervello: “Queste manifestazioni ritardate – afferma – potrebbero essere presenti anche in pazienti che non hanno mostrato sintomi neurologici nella fase acuta.”
Di quali disturbi stiamo parlando?
Chi ha contratto il Covid19 è possibile mostri i seguenti disturbi
– mancanza di concentrazione,
– i disturbi del sonno,
– disturbi della memoria e dell’orientamento,
– confusione mentale, detta anche “nebbia cognitiva”.
Come mai è possibile avere tali conseguenze?
Per rispondere a questa domanda, dobbiamo fare una premessa e fare una distinzione tra sistema simpatico e sistema parasimpatico.
Il sistema simpatico è parte del sistema nervoso autonomo ed è deputato alle risposte di “attacco-fuga”, mentre il sistema parasimpatico si occupa di risposte “riposo-digestione”, ed è direttamente coinvolto anche nella regolazione del sistema immunitario.
“La via d’accesso del Covid19 al sistema nervoso è attraverso il naso e il bulbo olfattivo, quindi la prima area a essere coinvolta è la corteccia orbitofrontale, ovvero una parte del cervello coinvolta nella regolazione dell’attivazione del sistema parasimpatico.
Un danno a questa regione potrebbe, quindi, contribuire alla “tempesta simpatica”, dunque ad un’iper-attivazione del sistema simpatico e a un’ipo attivazione del sistema parasimpatico”. (Oliveri et al.)
Il Covid 19 , infatti, agisce tramite una molecola recettoriale, ACE2, che risulta ampiamente coinvolta nei meccanismi regolatori del sistema neurovegetativo e del controllo pressorio , così come spiega il prof. Vincenzo Silani , Direttore dell’U.O.Neurologia Auxologica San Luca di Milano.
Alla luce di queste premesse, come intervenire per arginare o riparare i danni neurologici da COVID19?
E’ possibile intervenire stimolando selettivamente l’emisfero sinistro, che controlla il sistema parasimpatico, attraverso l’adattamento prismatico.
Cos’è l’adattamento prismatico?
E’ un metodo di neuromodulazione non invasiva, usato nella riabilitazione cognitiva.
Come avviene la riabilitazione cognitiva per chi ha il Neurocovid?
La riabilitazione cognitiva per il Neurocovid, può essere effettuata attraverso Mindlenses, un dispositivo medico di classe 1 , composto da un tablet e un paio di lenti prismatiche che consente di effettuare la valutazione e la riabilitazione cognitiva anche al domicilio del paziente.
Mindlenses è uno strumento ideato da Restorative Neurotechnologies, startup siciliana, nata nel 2018, da un’idea dal Prof. Massimiliano Oliveri, Neurologo e ricercatore di fama internazionale e Docente Ordinario presso l’Università degli Studi di Palermo, per rendere più agevole la riabilitazione cognitiva , in quanto sia il materiale per la valutazione che quello per la riabilitazione, è contenuto nel tablet.
Il dispositivo è completato dalle lenti prismatiche per la neuromodulazione non invasiva.
Attraverso l’adattamento prismatico grazie alle lenti e a un training mirato, è possibile potenziare le funzioni esecutive e la risposta immunitaria.
Le tecniche di riabilitazione NON invasiva, possono rappresentare la risposta all’emergenza post-Covid che ci troviamo e che ci troveremo ad affrontare nei prossimi mesi.
I disturbi da Neurocovid costituiscono ad oggi un sommerso silenzioso, ma che non deve essere trascurato, poiché gli effetti possono , a lungo termine, essere invalidanti dal punto di vista cognitivo, per la persona che è stata colpita dal virus.
Autrice: Laura Muscarella, Psicologa esperta in Neuropsicologia
Per consulenza: 3880468068
Mail: dottoressamuscarella@psinfantile.com
Riferimenti bibliografici: M.Oliveri (et al.), Molecular mimicry in the post-COVID19 signs and symptoms of neurovegetative disorders? , in LANCET , Volume 2, ISSUE 3, e94, March 01, 2021