Leggere un libro è un’attività , a detta di molti, rilassante, piacevole, associata a momenti di quiete e soprattutto di serenità.
Tuttavia c’è chi riesce a leggere anche in metropolitana, sul vagone di un treno, o persino immerso nel traffico cittadino.
C’è chi divora libri e libri, c’è chi legge poco e vorrebbe leggere di più, ma non ha tempo.
I libri, compagni di avventura, di vita o di periodi particolari della nostra esistenza.
Libri consiglieri e amici, persino terapeutici.
E in alcuni Paesi sembra essere una vera e propria terapia, la lettura, che guarisce da disturbi come l’ansia.
In Gran Bretagna, ad esempio, gli psicologi Gary Kupshik e Clare Fisher, hanno prescritto alcuni libri a 74 pazienti che soffrivano d’ansia,ottenendo una riduzione dei sintomi nel 95 per cento dei casi.
Com’è possibile?
L’effetto terapeutico è probabilmente dovuto ai “neuroni specchio”: mentre leggiamo, infatti, si attiva un processo di immedesimazione che permette di identificarci con il protagonista,
dunque prendere coscienza della problematica, integrarla nel nostro vissuto, favorendo un processo di “insight” (intuizione) e non solo: si smette di sentirsi soli al mondo
e incompresi.
A tal proposito possiamo citare l’autrice Marielle Macé che afferma ” La lettura più apparentemente passiva è di fatto un’occupazione quantomai attiva”.
Ancora meglio se leggiamo ad alta voce, una vera e propria attività fisica intensa.
La lettura ad alta voce è particolarmente risanatrice e su essa si basano i gruppi di biblioterapia.
Spiega Marco Dalla Valle sul sito di Biblioterapia Italiana
“In questi gruppi si leggono dei racconti, si parla delle vite degli autori, si utilizzano poesie, lettere, diari, aforismi e altro ancora.
Sono lezioni interattive, ognuno interviene con la propria opinione e le proprie idee:
perché il protagonista si è comportato in quel modo?
Come giudicate il suo comportamento? Secondo la vostra opinione cosa avrebbe potuto fare di diverso per evitare quella situazione?
Nessuno è obbligato a parlare della propria vita, ma se qualcuno desidera un momento di condivisione lo può trovare. Accade spesso infatti che le persone si identifichino nei presonaggi e sentano il bisongo di condividere la propria espereinza con i membri del gruppo.
Due precisazioni:
1. non servono particolari competenze scolastiche per partecipare agli incontri di Biblioterapia. E’ sufficiente essere interessati. Chi è già un lettore, porterà la propria esperienza, i propri autori e libri amati, senza preconcetti. Chi non è abituato a tuffarsi tra le pagine dei libri avrà l’occasione di esplorare questo mondo aperto a tutti.
2. la Biblioterapia da me praticata è quella che possiamo chiamare letteraria e non ha nulla a che fare con la psicoanalisi o con tecniche affini. Quindi non può sostituirle. La Biblioterapia Letteraria è un modo diverso per guardare a se stessi e alle situazioni che si stanno vivendo, provando a individuare possibili soluzioni. Nei gruppi che tengo do ampio spazio alla creatività che deriva dalla lettura e di tutte le attività ad essa collegate.” (per leggere l’articolo per intero http://biblioterapiaitaliana.blogspot.it/p/cose-la-biblioterapia.html ).
INIZIATIVE
A Palermo, dal 24 Novembre p.v. , sarà possibile partecipare a incontri organizzati dall’ASSOCIAZIONE ARTISTICO-CULTURALE BABART dal tema PSICOLOGIA E LETTERATURA
Per saperne di più http://www.associazionebabart.com/eventi/incontro-tra-psicologia-e-letteratura/
Autrice: Dott.ssa Laura Muscarella, Psicologa